Nel giorno in cui l'Italia scende al 26 posto nella classifica delle performance nella lotta ai cambiamenti climatici stilata dal rapporto CCPI 2020, la Camera ha approvato il decreto Clima in via definitiva con 261 s, 178 no e 5 astenuti.
Lopinione condivisa da chi si occupa di sviluppo sostenibile che il decreto Clima rappresenti il primo piccolo passo di un percorso che richiede maggiore spinta propulsiva, se si vuole affrontare con efficacia l'urgenza a cui siamo chiamati a rispondere. Nel corso dei mesi, infatti, il provvedimento ha perso incisivit, a partire dallatteso taglio dei sussidi ambientalmente dannosi (19,3 miliardi di euro allanno), rimasto chiuso nel cassetto. Numerose le misure positive, ma tutte di portata limitata: 255 milioni di euro previsti in pi anni per incentivi sulla rottamazione dei veicoli, da spendere poi in abbonamenti per i mezzi pubblici, bici e mobilit condivisa; un fondo di 40 milioni di euro per la realizzazione di corsie preferenziali destinate al trasporto pubblico; 20 milioni di euro per sostenere forme di trasporto scolastico con mezzi ibridi o elettrici; 30 milioni di euro per la creazione di foreste urbane; 27 milioni di euro dedicati allinstallazione di eco-compattatori per bottiglie di plastica; 6 milioni di euro per lintroduzione dei caschi verdi per lambiente; 40 milioni di euro per incoraggiare la vendita di prodotti alimentari e detergenti sfusi o alla spina; la trasformazione del Cipe nel Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile Cipess. Il focus sulla lotta al riscaldamento globale invece affidato al Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualit dellaria, previsto allart. 1 e su cui si attende la definitiva approvazione.
Nulla in confronto a quanto messo in campo, ad esempio, dalla Germania: lintroduzione di una carbon tax, con 54 miliardi di euro in investimenti da qui al 2023 e il taglio delle emissioni di gas serra del 55% rispetto al 2030 (lobiettivo italiano fermo al 37% circa).
Ci si augura quindi che nuove misure si possano introdurre con altri provvedimenti, insieme allatteso avvio del taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, primo vero passo per iniziare a correre. Su questo punto il Ministro Costa ha dichiarato: "Abbiamo pensato che pi ragionevole intervenire in una legge dedicata, che io immagino sia il collegato ambientale. Con l'intento di trasformare un SAD in un SAF (sussidio ambientalmente favorevole): la categoria non ci rimette, il saldo zero, la tutela ambientale maggiore".
E online ANSA2030, il primo portale dedicato allo sviluppo sostenibile e allAgenda 2030 dellONU (www.ansa.it/ansa2030/). LASviS ha contribuito alla sua ideazione e partecipa attivamente mettendo a disposizione informazioni e competenze.
Questo nuovo strumento dinformazione aiuter la societ italiana a comprendere i fatti che accadono oggi alla luce dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e leggere le interconnessioni tra fenomeni economici, sociali, ambientali e politici nellottica delle migliori scelte per il futuro, sottolinea il Portavoce dellAlleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini. LANSA ha saputo cogliere per prima il segno dei tempi e noi di ASviS siamo orgogliosi di prendere parte a questo importate processo di cambiamento culturale, che contribuir a rendere le persone consapevoli della pi grande sfida dei nostri tempi.
Attraverso una sezione gestita dallASviS, nella home page di ANSA 2030, la redazione del sito dellAlleanza contribuir a fornire informazioni e approfondimenti sui temi pi significativi dellattualit sullo sviluppo sostenibile e fornir ogni settimana un aggiornamento sugli eventi pi rilevanti in agenda. Avr uno sguardo aperto su ci che accade a livello internazionale e sul ruolo della societ civile per mettere lItalia sul sentiero della sostenibilit.
Il 5 e 6 novembre si tenuto il consueto appuntamento con gli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e con il patrocinio della Commissione Europea, e dedicati quest'anno al tema di un Green New Deal per l'Italia.
Grande attenzione stata riservata alla prossima legge Finanziaria, con i vari interventi mirati a sostenere e dare forza alla proposta di un Green New Deal per lItalia e lEuropa. Come ogni anno, i lavori si sono svolti in due giornate a Rimini, in occasione di Ecomondo, con due sessioni plenarie al mattino e le sessioni di approfondimento nel pomeriggio.
Cosa emerso in sintesi nella prima giornata?
La tradizionale apertura di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, con la Relazione sullo Stato della Green Economy, ha evidenziato fin da subito le criticit dello stato di salute dellItalia, in particolare soffermandosi su: lo stallo delle emissioni di gas serra (stabili da cinque anni), la ripresa della crescita dei consumi energetici, il forte rallentamento delle rinnovabili, cos come dell'eco-innovazione (in primis la digitalizzazione), la scarsa adozione di misure di adattamento al cambiamento climatico da parte delle citt, la permanenza di un elevato consumo di suolo (circa 14 ettari al giorno) e il numero di auto per abitanti pi alto dEuropa (644/1000, con una scarsa elettrificazione del parco veicoli - cfr. 10.000 in Italia contro le 68.000 tedesche). questa la fotografia che emerge, parallelamente ad una situazione internazionale non certo migliore, tanto che la relazione si chiude stimando - con questo passo - un aumento della temperatura terrestre intorno ai 3 e riportando il recente calcolo della Banca mondiale sul numero delle persone che in futuro potrebbero essere costrette a spostarsi per sfuggire ai cambiamenti climatici: pi di 143 milioni di persone!
Per dare una reale svolta storica con il Green New Deal, Ronchi ha sottolineato limportanza cruciale di definire obiettivi strategici, un dibattito partecipato e un programma decennale al 2030, necessario sia per affrontare la crisi climatica sia per rilanciare la green economy e farla diventare la forza trainante del rilancio del paese.
Non sufficiente quindi la Legge di Bilancio 2020, che pur contenendo alcune novit positive, non sorretta da una visione strategica di lungo termine. Gli 8 punti del piano decennale proposti dal Consiglio Nazionale della Green Economy sono:
Terminata la relazione di Ronchi, la parola passata al Governo; il ministro dellAmbiente, Sergio Costa, ha fatto il punto sulla nuova strategia di Governo per la realizzazione del Green New Deal, iniziando dalla Legge di Bilancio, dal decreto Clima, dalla norma sullend of waste e dal collegato ambientale - che sar presentato a gennaio come norma legata alla manovra - e terminando con l'annuncio di una riorganizzazione del Ministero: stata infatti istituita una direzione generale dedicata allEconomia circolare, che prevede due dipartimenti: il primo per la tutela dellambiente e al suo interno nascer una nuova direzione sul mare, oltre a quelle gi esistenti su natura, dissesto e acqua, il secondo dedicato alla transizione ecologica (crescita verde, economia circolare e sviluppo sostenibile).
Secondo i piani del Governo, il Green New Deal potrebbe portare nel nostro Paese 200 miliardi di nuovi investimenti e oltre 800mila posti di lavoro per raggiungere gli obiettivi dellAccordo di Parigi del 2015, riducendo le emissioni di gas serra a circa 260 milioni di tonnellate entro il 2030. Come ha sottolineato il sottosegretario allEconomia, Antonio Misiani, il Green New Deal prevederebbe un programma di investimenti pubblici di 54 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, 32 dei quali assegnati alle amministrazioni territoriali, con risorse finalizzate allo sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, al risparmio e allefficienza energetica, alla rigenerazione urbana, allefficientamento del patrimonio edilizio e al programma imprese 4.0. Insomma una vera e propria "svolta green" intorno alla quale, tuttavia, permangono ancora alcune perplessit.
Fermo restando che difficile tradurre in realt gli annunci sugli investimenti pubblici e che pertanto si dovr attendere il testo finale, risultata comunque interessante sia lentit economica degli interventi, sia il fatto che siano spalmati su un arco temporale lungo, superando le ottiche di breve termine con cui solitamente i provvedimenti di spesa sono adottati. Dove gli investimenti risulteranno insufficienti per trasformare il sistema produttivo del paese, sar necessario agevolare l'intervento del settore privato: a tal proposito sono apparsi positivi interventi come il sostegno alle Pmi per investimenti, anche in capitale umano, orientati alla digitalizzazione e alleconomia circolare, cos come la costituzione del Fondo per la crescita sostenibile per offrire garanzie su operazioni di privati orientate a investimenti per innovazione e sostenibilit.
Al contrario hanno fatto discutere le misure che prevedono nuove tasse (sulla plastica, sulle bevande gassate, ecc.) o la riduzione di sussidi dannosi per lambiente; la Legge 221 del 2015 prevedeva gi il graduale smantellamento di questi ultimi (circa 19 miliardi di euro allanno) verso sussidi a favore dello sviluppo sostenibile, tuttavia forti interventi "spot" di imposizione fiscale sembrano pi utili a "fare cassa" che strategici e non tengono conto della necessit che le misure siano ragionevoli e bilanciate, che assicurino una transizione in grado di rispettare i tempi necessari per riconvertire processi e assetti consolidati. Non ci rimane che aspettare il testo finale e il quadro complessivo della manovra, augurandoci che sia concepito rispettando da un lato i criteri di urgenza che la crisi climatica impone, e dall'altro una visione strategica di lungo periodo non solo sostenibile ma anche compatibile.
Per consultare tutti i documenti presentati: http://www.statigenerali.org/documenti/
Il Rapporto 2019 dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile 2019 stato presentato il 4 ottobre alle ore 10:00 a Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica. Il Rapporto ha presentato la situazione dell'Unione europea, dell'Italia e dei suoi territori rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a quattro anni dalla firma dell'Agenda 2030. Il Rapporto, realizzato grazie al contributo di oltre 600 esperti delle organizzazioni aderenti all'ASviS, tra cui alcuni soci PLEF, fornisce un quadro delle iniziative istituzionali e della societ civile a favore dello sviluppo sostenibile, valuta le politiche realizzate dal Governo negli ultimi dodici mesi e avanza proposte per accelerare il percorso del Paese verso l'attuazione dell'Agenda 2030.
Riportiamo qui di seguito l'editoriale di Donato Speroni (ASviS).
Giunta alla sua quarta edizione, la presentazione del Rapporto annuale dellASviS ha dovuto spostarsi dalla Camera dei deputati allAuditorium Parco della musica per raggiunti limiti di capienza. Infatti, allevento di venerd 4 ottobre, nella Sala Sinopoli, hanno partecipato circa mille persone, alla presenza del Capo dello Stato e di numerosi esponenti politici.
Lincontro stato aperto dal presidente dellASviS Pierluigi Stefanini, che ha messo in evidenza il ruolo dellAlleanza nella costruzione di una visione condivisa. La governance del processo di transizione ecologica, che sappiamo essere fondamentale per il futuro, pu essere declinata attraverso alcuni criteri principali: primo, incentivare la partecipazione democratica, coinvolgere le persone, le imprese, la societ civile, mobilitare tutte queste energie; secondo, gestire attraverso la contrattazione limpatto che inevitabilmente la transizione avr sul lavoro e quindi costruire politiche in grado di reggere questa sfida; terzo, una programmazione puntuale, trasparente, sostenibile, utilizzando appieno tutte le possibilit offerte dalleconomia circolare.
Nel suo saluto, il presidente della Camera Roberto Fico ha ricordato i numerosi elementi che rendono insostenibile lattuale percorso, che tende alla crescita illimitata. Negli ultimi anni grazie al Parlamento ci siamo dotati di strumenti procedurali avanzati, ma non riusciamo a utilizzarli appieno ha detto Fico, ricordando che lItalia e il primo Paese che ha disposto l integrazione degli indicatori di benessere equo e sostenibile nella politica di bilancio. Sono fermamente convinto che spetti, in Italia come negli altri Paesi, soprattutto al Parlamento assumere il ruolo di guida del processo di transizione verso il nuovo modello di sviluppo, attraverso lattivit legislativa e di indirizzo politico. Il presidente della Camera ha poi annunciato che in occasione della Cop 26, la riunione mondiale che si terr nel 2020 tra Italia e Gran Bretagna, la Camera organizzer una assemblea sul cambiamento climatico con la partecipazione di parlamentari tutti i Paesi che sono parte della Cop.
Il rapporto ASviS 2019 stato presentato dal portavoce dellAlleanza Enrico Giovannini. Quasi quattro anni fa, quando abbiamo cominciato, la gente diceva : Agenda 2030, ma di che cosa state parlando?. Oggi invece non solo molti sanno di che cosa parliamo, ma sentiamo limpegno di tanti che condividono questa straordinaria avventura di salvare il mondo. Giovannini iniziato la presentazione delle sue slide proiettando un disegno con pochi tratti e tanti numerini. Il ruolo del Rapporto ASviS di unire i puntini, come facevamo da bambini. E abbiamo anche bisogno di spostarli, perch le coordinate cambiano a livello nazionale ma anche a livello globale. Il portavoce dellASviS ha proseguito con lanalisi dei progressi e dei ritardi verso lo sviluppo sostenibile a livello mondiale, europeo e italiano, ha esposto le proposte dellAlleanza e ha citato una frase famosa di Karl Popper:
Il futuro molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ci che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori.
Noi il nostro futuro lo vediamo cos, ha concluso Giovannini: I 17 goal sono il nostro futuro.
Nel suo intervento, Il ministro dellEconomia e delle finanze Roberto Gualtieri ha condiviso lanalisi dellASviS: il Rapporto ci dice che sono stati fatti progressi, ma che non siamo sul sentiero dello sviluppo sostenibile. Ha ricordato la svolta che si realizza con la nuova Commissione europea, decisamente pi ambiziosa sui temi della sostenibilit. Arrivare davvero alla neutralit delle emissioni nel 2050 significa compiere scelte molto significative, non solo nellindividuazione di target pi ambiziosi, ma anche nella definizione di strumenti per rendere realistico il loro raggiungimento. Servono pi investimenti pubblici e privati, pi chiaramente orientati nella direzione della sostenibilit ambientale e sociale. Noi quindi pensiamo che il programma InvestEu, che entrer in vigore nel 2021 e che pure presenta una significativa innovazione, non sia sufficiente. Occorre mettere a sinergia tutti gli strumenti nazionali ed europei di cui disponiamo per mobilitare una massa maggiore di investimenti. Gli interventi necessari sono complessi, ha detto ancora Gualtieri, ma chiaramente abbiamo bisogno di pi emissioni di bond da parte della Bei e sarebbe importante che in misura ancora maggiore questi bond fossero acquistati dalla Banca centrale europea. anche necessario che questa politica pi espansiva sia sostenuta da una revisione del patto di stabilit, che consenta di collocare nella direzione della sostenibilit quel processo di supporto agli investimenti necessario per sostenere il motore robusto della domanda interna.
Per quanto riguarda le politiche nazionali, il ministro ha affermato che necessario definire con chiarezza un indirizzo coerente pluriennale verso la sostenibilit, seppure in una fase difficile. Il primo punto quello del rilancio degli investimenti: sono contento che ai 135 miliardi di investimenti pubblici gi programmati, noi aggiungiamo nel prossimo triennio nove miliardi, che vogliamo qualificare particolarmente della direzione del fondo da 50 miliardi per il Green new deal. Sono anche contento che nei 40 miliardi che nel prossimo triennio andranno alla rimodulazione dellindustria 4.0, introdurremo anche la dimensione del miglioramento dei processi nella direzione delleconomia circolare e della sostenibilit. Gualtieri ha poi annunciato che il governo italiano emetter dei Green bond che saranno specificamente indirizzati verso investimenti sostenibili e che per questo avranno, speriamo, accoglienza positiva da parte degli investitori del mercato.
Tra le misure immediate, ha detto ancora Gualtieri, ci saranno anche strumenti istituzionali come un Comitato interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici. Far parte del Cipe, e contribuir a far s che questo comitato adotti la sostenibilit come una delle proprie missioni fondamentali. Anche sul versante della rimodulazione della tassazione e degli incentivi adotteremo due criteri fondamentali: quello della progressivit, sancito dalla Costituzione, e quello dellincentivo o disincentivo nella direzione della sostenibilit ambientale.
Il commissario europeo Paolo Gentiloni, nel suo video intervento da Bruxelles ha ricordato limpegno della nuova Commissione per fare dellEuropa il primo continente a neutralit climatica. Questo Green deal una grandissima novit, forse la maggiore novit della Commissione europea in termini politici, culturali, sociali e naturalmente anche economici, che sono gli aspetti di cui sono chiamato a farmi direttamente carico. Il mio impegno, ha detto ancora Gentiloni, si concentrer in primo luogo sul grande piano di investimenti per lEuropa sostenibile, con lobiettivo di mettere in campo oltre 1000 miliardi di investimenti ambientali. In secondo luogo cercher di integrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel semestre europeo, che la procedura attraverso la quale la Commissione verifica gli impegni di bilancio di ciascun Paese. Lincarico che mi stato assegnato di fare degli SDGs i parametri fondamentali per le politiche di bilancio dei 27 Paesi europei. Sar una sfida interessante sul piano culturale, delle statistiche, dei parametri, ma servir allobiettivo essenziale di realizzare una crescita che non sia solo quantitativa, ma sempre pi sostenibile sul piano sociale e ambientale. Infine lultimo impegno menzionato da Gentiloni sar quello di rivedere il sistema della tassazione a cominciare da quella sullenergia, perch questo uno dei modi attraverso i quali lUnione europea pu influenzare i comportamenti dei produttori, dei consumatori e di tutti cittadini. Serve un sistema di tassazione che incentivi le pratiche positive per lambiente e renda meno favorevole luso di carburanti inquinanti, di combustibili fossili e pi in generale di comportamenti che sono dannosi per la sostenibilit.
La mattinata si conclusa con la tavola rotonda Linformazione al tempo dello sviluppo insostenibile, moderata dallo stesso Giovannini. Vi hanno preso parte Giovanni Floris (La7), Monica Paternesi (Ansa), Giuseppina Paterniti Martello (Tg3), Marco Girardo (Avvenire). Ne scaturita una riflessione sulla possibilit di una iniziativa che coinvolga i media italiani: in analogia ai Saturdays for future che si rivolgono ai consumatori, un impegno comune dei giornalisti per dedicare attenzione, con un linguaggio adeguato, ai temi dello sviluppo sostenibile.
I materiali:
Scarica il Rapporto ASviS 2019
I principali messaggi del Rapporto in pillole
Presentazione di Enrico Giovannini
LUnfccc ha pubblicato il Rapporto annuale Momentum for Change 2018 con i 15 vincitori del Global Climate Action Award 2018. Si tratta di soluzioni pratiche e replicabili intraprese da governi, imprese e singoli cittadini in favore del clima.
Ledizione 2018 evidenzia 15 attivit che si sono distinte per praticit, replicabilit, scalabilit e innovazione. Le candidature riguardano quattro settori: Planetary Health, Climate Neutral Now, Women for Results e Financing for Climate Friendly Investment.
Vediamo in sintesi i progetti vincitori:
Per la categoria Planetary Health:
"Climate-Efficient School Kitchens and Plant-Powered Pupils" affronta il cambiamento climatico partendo dalla questione alimentare. Il progetto, rivolto alle scuole tedesche, identifica due obiettivi: 1) educare e responsabilizzare i bambini nel fare scelte alimentari pi sane, 2) formare il personale di cucina, chef, addetti dei servizi catering a preparare pasti sostenibili, economici e salutari nelle scuole pubbliche. Il programma formativo include l'uso di elettrodomestici a risparmio energetico, ma anche ingredienti alternativi a base vegetale meno impattanti rispetto alla carne.
Santiago Biofactory il progetto di riqualificazione di tre impianti di trattamento delle acque reflue in biofattorie, capaci di convertire i fanghi di depurazione in energia pulita. Tutti e tre gli impianti saranno autosufficienti dal punto di vista energetico e carbon neutral entro il 2022.
Ad Haiti il progetto Composting Waste Treatment ha coinvolto 1.100 famiglie a cui stata consegnata una toilette ecologica e fornito un servizio di ritiro e trattamento rifiuti per trasformarli in compost che viene successivamente utilizzato per sostenere lagricoltura e la riforestazione di Haiti, garantendo il ricircolo dei nutrienti e un migliore sequestro di carbonio nel suolo. Il compost migliora la resilienza ambientale, l'adattamento climatico e promuove la crescita delle piante, stabilizzando i suoli e riducendo l'impatto di inondazioni e siccit.
Lo "Sri Lanka Mangrove Conservation Project" mira a far diventare lo Sri Lanka un modello internazionale per la conservazione delle mangrovie: le comunit costiere ricevono formazione specifica sulla propagazione, rimboschimento e protezione delle mangrovie e vengono inserite in un circuito di microcredito per avviare attivit lavorative sostenibili.
Per la categoria Climate Neutral Now:
Il progetto Creating the Greenest Football Club in the World mira a rendere la squadra di calcio inglese del Forest Green Rovers, carbon neutral. Tra le misure di sostenibilit introdotte: pannelli solari, punti di ricarica per auto elettriche, riciclaggio dell'acqua, tosaerba elettrici, un campo di gioco realizzato in materiale organico e un menu interamente vegano per giocatori e tifosi.
In Australia liniziativa Monashs Net Zero ha come obiettivo di compensare le emissioni della Monash University, la pi grande universit australiana, attraverso linstallazione di pannelli solari su tutte le sue sedi.
Klimanjaro Climate Neutral Supply Chain, attivato in Norvegia, il progetto portato avanti dal secondo pi grande rivenditore norvegese di energia, Fjordkraft, che invita i suoi fornitori a intraprendere impegni coraggiosi in favore del clima come la misurazione, la riduzione e la messa in atto di azioni di compensazione delle proprie emissioni di gas serra.
In Canada con il progetto Carbon Neutral Government Program, la Columbia Britannica diventata la prima provincia del Nord America ad avere un governo locale che si assunto la responsabilit della riduzione dell'inquinamento da gas serra di tutti i 128 enti pubblici locali della regione. Unazione che ha permesso alla provincia di raggiungere la carbon neutrality ogni anno dal 2010 al 2017.
Per la sezione Women for Results:
Il progetto Yalla, Lets Bike avviato nel 2013 a Damasco, in Siria, mira a sfidare i ruoli di genere tradizionali, combattere strade sovraffollate e promuovere il ciclismo come mezzo di trasporto sano ed ecologico.
Attraverso l'iniziativa Women Leading a Food Sharing Revolution! un gruppo di donne americane ha sviluppato Olio, una app che permette la condivisione e la ridistribuzione nella comunit del cibo avanzato da parte di vicini, ristoranti e attivit locali affrontando cos il problema dello spreco alimentare.
In India il progetto HelpUsGreen contribuisce alla pulizia del fiume Gange riciclando gli 8 milioni di tonnellate di fiori che vengono gettati nel fiume per riti religiosi. Grazie alle donne che lavorano al progetto stato ideato flowercycling, una soluzione redditizia che pone fine al problema dei rifiuti floreali, riciclandoli per produrre fertilizzanti organici, incenso naturale e materiale da imballaggio biodegradabile.
Ad Haiti per contrastare la povert energetica nelle aree rurali, EarthSpark International, impresa a conduzione femminile, ha lanciato Feminist Electrification, progetto che aumenta la partecipazione e i benefici delle donne nelle aree rurali alla diffusione e lutilizzo dellenergia elettrica.
Per la categoria Financing for Climate Friendly Investment:
Il "Rwanda Green Fund" rappresenta il primo fondo nazionale di investimento per lambiente e i cambiamenti climatici di tutta lAfrica. Il fondo investe nella creazione di ricchezza sostenibile e riduzione della povert, attraverso finanziamenti strategici che accelerano l'impegno del Rwanda a favore di uneconomia resiliente al clima.
In Brasile il progetto "Mais", sta aiutando le imprese agricole a conduzione familiare ad adattarsi ai cambiamenti climatici e ad affrontare in maniera adeguata i periodi di intensa siccit a cui esposto il bacino dello Jacupe, una regione semi-arida del Brasile. Il programma aiuta gli agricoltori ad attuare le best practices in materia di alimentazione animale, gestione aziendale, sicurezza alimentare, gestione sostenibile delle risorse idriche e ripristino dei suoli.
A livello globale l'iniziativa "Catalytic Finance" lanciata dalla Bank of America nel 2014, impegnata nella distribuzione di capitale in investimenti a favore dellenergia pulita, in grado di ridurre le emissioni di gas serra. Nel 2016 liniziativa ha mobilitato circa 10 miliardi di dollari in pi di 25 investimenti innovativi dal forte impatto su clima e sostenibilit.
Fotovoltaico, idroelettrico ed eolico sono in crescita, ma hanno un ruolo ridotto su riscaldamento e trasporti, mentre le emissioni aumentano. Sono necessarie politiche di tariffazione della CO2 per invertire la rotta. Questo, in estrema sintesi, il messaggio emerso dal Rapporto annuale sullo stato globale delle energie rinnovabili di Ren21, rete politica internazionale di oltre 350 esperti provenienti da governi, organizzazioni intergovernative, associazioni industriali, ong e mondo accademico per lo studio dellenergia rinnovabile.
Come ha affermato il presidente di Ren21, Zervos: Il fotovoltaico e l'eolico sono ormai opzioni tradizionali - pi del 20% dei Paesi generano elettricit con queste risorse - ma sono necessarie decisioni politiche pi audaci in molti altri settori".
Il settore privato sta svolgendo un ruolo chiave nel guidare la diffusione di energia rinnovabile e un contributo decisivo arriva dalle economie in via di sviluppo ed emergenti, che hanno fornito oltre la met di tutti gli investimenti del 2018. Gli obiettivi al 2030 rimango tuttavia ancora lontani: le emissioni globali di CO2 legate all'energia sono infatti aumentate dell'1,7% nel 2018 a causa dell'aumento del consumo di combustibili fossili, e sono aumentati (+11% dal 2017) anche i sussidi globali per l'uso di combustibili, con centinaia di milioni di dollari spesi in attivit di lobbying. Le politiche di tassazione del biossido di carbonio attualmente coprono solo il 13% delle emissioni globali, non riuscendo a contrastare le industrie che producono energia da fossili.
Uno dei gap principali da colmare rimane il settore del riscaldamento. Solo il 10% della domanda mondiale nel settore viene soddisfatto da energie rinnovabili, e la loro crescita continua ad essere troppo bassa.
Discorso analogo per i trasporti, nonostante la percentuale di rinnovabile sia leggermente aumentata rispetto al 2017, raggiungendo il 3,3%. Si registrano progressi nell'elettrificazione (soprattutto autovetture e trasporto pubblico) e segnali positivi arrivano anche dal trasporto ferroviario, aereo e marittimo.
Per quanto riguarda la distribuzione delle energie rinnovabili, bioenergia, solare ed eolico rimangono le risorse principali. La moderna bioenergia (che rinnovabile, ma non sostenibile) il principale contributo all'approvvigionamento globale di energia, fornendo il 5% del consumo finale globale di energia, quasi la met dell'intero contributo delle energie alternative alle carbon fossili.
Sono stati installati circa 100 gigawatt di energia fotovoltaica, che rappresentano il 55% degli inserimenti di nuove risorse rinnovabili, seguiti da energia eolica (28%) e idroelettrica (11%). Per quanto riguarda lenergia rinnovabile collegata ai moti ondosi, alcune tecnologie sembrano vicine alla commercializzazione, anche se permangono criticit su politiche di supporto e garanzie sui ricavi.
Per leggere il rapporto completo: link
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
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