Alla vigilia del recepimento di un pacchetto di nuove direttive europee e del lancio di un vasto programma europeo di Green Deal, a che punto lItalia nelleconomia circolare e nella bioeconomia? Quali sono le problematiche pi importanti, le potenzialit e le priorit per il loro sviluppo?
Il 19 marzo 2020 a Roma, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, presso la sala Nazionale Spazio Eventi (Via Palermo 10) si terr la 2 Conferenza Nazionale sull'economia circolare organizzata dal Circular Economy Network.
Sar presentato il secondo Rapporto sulleconomia circolare in Italia 2020, elaborato in collaborazione con Enea e che, quest'anno, fornisce un approfondimento sul ruolo della bioeconomia in relazione alle attuali sfide ambientali. La bioeconomia rigenerativa, infatti, settore quantitativamente e qualitativamente importante delleconomia circolare, pu contribuire sia a consolidare il futuro di settori, come lagroalimentare, gi di successo, sia ad aprire nuovi sviluppi, in particolare col rilancio di siti e di attivit industriali dismesse, sia di territori considerati marginali.
A breve sar pubblicato il programma dell'evento; nel frattempo possibilit di registrarsi utilizzando questo link.
Il 7 febbraio Istat ha presentato a Palazzo Mezzanotte (Piazza Affari, Milano) i primi risultati del Censimento permanente delle Imprese restituendo un set di informazioni sulle principali caratteristiche della transizione in atto nel nostro sistema produttivo, sui suoi punti di forza e di debolezza.
Levento, organizzato in collaborazione con Borsa italiana, ha tracciato una mappatura dettagliata della struttura economica del Paese, dei comportamenti e delle strategie delle imprese attive, fornendo unanalisi aggiornata degli aspetti emergenti per la competitivit, la sostenibilit sociale e ambientale delle imprese e la crescita economica del Paese.
Lindagine si svolta in una fase di radicale trasformazione delle statistiche censuarie condotte dallIstat popolazione, imprese, istituzioni pubbliche, non profit caratterizzate dal passaggio da decennale ad annuale (per la popolazione), biennale (per le istituzioni pubbliche), triennale (per imprese e non profit). Queste cadenze pi ravvicinate rispetto al passato consentono di raccogliere e rilasciare informazioni statistiche aggiornate, tempestive e complete dal punto di vista dei fenomeni osservati.
Il Censimento permanente delle imprese ha interessato un campione di circa 280 mila imprese con 3 e pi addetti, rappresentative di un universo di poco pi di un milione di unit, corrispondenti al 24,0% delle imprese italiane, che producono per l84,4% del valore aggiunto nazionale, impiegano il 76,7% degli addetti (12,7 milioni) e il 91,3% dei dipendenti, costituendo quindi un segmento fondamentale del nostro sistema produttivo. La rilevazione diretta stata realizzata tra maggio e ottobre del 2019, lanno di riferimento dei dati acquisiti dalle imprese il 2018.
I due terzi delle imprese (821 mila, pari al 79,5% del totale) sono microimprese (con 3-9 addetti in organico), 187 mila (pari al 18,2%) sono di piccole dimensioni (10-49 addetti), mentre le medie (con 50-249 addetti) e le grandi imprese (con 250 addetti e oltre) rappresentano il 2,3% delle imprese osservate (24 mila unit), di cui 3 mila grandi. Pi della met delle imprese attiva al Nord (il 29,2% nel Nord-ovest e il 23,4% nel Nord-est), il 21,4% al Centro e il 26,0% nel Mezzogiorno.
I risultati del Censimento sono disponibili secondo il settore di attivit economica, fino alla quarta cifra della classificazione dei settori, per classe di addetti, per territorio, fino alla provincia, nonch secondo diverse combinazioni delle tre componenti (settore-dimensione aziendale-territorio).
Per vedere l'infografica su Sostenibilit, responsabilit e sicurezza delle imprese italiane, clicca qui.
Tutti i dati sono accessibili attraverso il nuovo Sistema di diffusione dedicato ai Censimenti permanenti.
E stata pubblicata la Terza edizione del Rapporto sullo Stato del capitale naturale in Italia che approfondisce le analisi di alcuni specifici stock del Capitale Naturale in ecosistemi marini, agricoli e forestali e quantifica gli impatti di alcune pressioni che insistono su di essi; propone nuove stime di valutazione monetaria dei Servizi Ecosistemici e contiene un focus particolare sui Parchi nazionali.
Il Rapporto stato redatto dal Comitato per il Capitale Naturale (CCN), presieduto dal Ministro dellAmbiente e composto da 10 Ministri, dallAssociazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), dalla Conferenza delle Regioni, 5 Istituti pubblici di Ricerca ed un gruppo di esperti, tra cui il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.
Lo Stato di Salute del capitale naturale
Da alcuni dati contenuti nel Rapporto emerge che la crescita delle zone boschive nelle aree interne, che coprono un territorio di circa 11 milioni di ettari, pi del 30% della superficie nazionale, dovuta per essenzialmente dallabbandono delle zone montane e collinari.
La biodiversit di cui lItalia particolarmente ricca risulta sempre pi a rischio, principalmente a causa del consumo di suolo, del cambiamento climatico, della scarsa attenzione nella cura della fertilit dei terreni ed messa a rischio anche dai sussidi dannosi, il Rapporto ne conta oltre 30 dannosi proprio alla biodiversit.
Il consumo di suolo, una delle emergenze nazionali, presente anche in molti dei 24 parchi nazionali italiani, esso varia tra lo 0.3% dei Parchi Nazionali del Gran Paradiso, delle Dolomiti Bellunesi e della Val Grande, fino all8.9% del Parco Nazionae del Vesuvio.
Viene anche valutato il valore economico di 4 servizi ecosistemici: il servizio ricreativo outdoor, il servizio di impollinazione delle colture, il servizio di disponibilit idrica e il servizio di regolazione del rischio di alluvioni, un servizio che stima la capacit della vegetazione e dei suoli di trattenere leccesso di deflusso dalle piogge. Secondo una valutazione fornita dall Ispra il valore economico di questi 4 servizi ha superato nel 2018 i 241 miliardi di euro e in sole 6 aree marine protette (Tremiti, Plammirio, Capo Rizzuto, Portofino, Cinque Terre e Asinara) stato pari ad oltre 165 milioni di euro.
Una delle principali sfide per la tutela del Capitale Naturale, la qualit della vita e il benessere dei cittadini, dice il Rapporto, quello di intervenire sulle criticit che riguardano gli ambienti urbani. Nel Rapporto viene concentrata lattenzione sui Servizi Ecosistemici di regolazione forniti dal verde urbano. Il Rapporto sottolinea che se da un lato vanno considerati i disvalori che i danni da cedimento degli alberi comportano, dallaltro opportuno tenere conto dellenorme beneficio per la salute e il benessere delle persone. Agli alberi sono attribuibili funzioni positive sulla salute pubblica che includono la prevenzione di oltre 850 morti, 670.000 casi di sintomi respiratori acuti, 430.000 attacchi di asma, cos come di 200.000 giorni di scuola persi e lincremento nella copertura urbana della vegetazione dal 15% al 33% ridurrebbe la mortalit dovuta alle ondate di calore tra il 5 ed il 28%. Contro i tagli indiscriminati di alberi, il Rapporto avverte che gli alberi grandi/maturi sono capaci di rimuovere gli inquinanti atmosferici circa 70 volte pi di quelli giovani.
Le Raccomandazioni
Il Rapporto contiene infine 11 raccomandazioni per i decisori politici: Studiare forme di fiscalit orientata alla protezione del Capitale Naturale; Introdurre vincoli e target di spesa pubblica destinata agli obiettivi di protezione e gestione del Capitale Naturale; Incoraggiare le imprese a quantificare nei loro bilanci e reporting non- finanziari il Capitale Naturale che gestiscono e i Servizi Ecosistemici di cui beneficiano; Integrare gli impatti fisici ed economici sul Capitale Naturale e sui Servizi Ecosistemici nellambito delle procedure di valutazione ex ante ed ex post e di monitoraggio e degli investimenti e delle politiche pubbliche; Inserire obiettivi di conservazione e ripristino degli assets dello stock di Capitale Naturale a rischio nelle strategie e politiche rilevanti; Investire sulla conservazione, ripristino e gestione sostenibile del Capitale Naturale attraverso prodotti di finanza agevolata per le pubbliche amministrazioni locali; Incoraggiare la collaborazione inter-istituzionale per la rilevazione e lo scambio di dati rilevanti; Promuovere linserimento graduale di indicatori relativi al Capitale Naturale e ai Servizi Ecosistemici in tutte le strategie e politiche; Impegno per lapprovazione di una legge nazionale che azzeri il consumo di suolo e il degrado del territorio; Promuovere interventi per la riqualificazione ambientale e privilegiare in programmi e progetti, le opzioni in armonia con la natura; Proseguire nel consolidamento del sistema delle aree protette nazionali e regionali e della Rete Natura 2000 a terra e a mare.
Cala la fiducia dei cittadini, soprattutto europei, nei confronti dellattuale sistema economico e delle istituzioni. quanto rileva lEdelman Trust Barometer 2020, lindagine su 34mila persone di 28 Paesi, presentata al recente World Economic Forum di Davos. La maggior parte degli intervistati non pensa che tra cinque anni star meglio e pi della met (56%) crede che il capitalismo nella sua forma attuale stia apportando pi danni che benefici al mondo.
La sfiducia nasce da un crescente senso di iniquit e ingiustizia. Il governo, tra le istituzioni, considerato il meno equo: il 57% della popolazione afferma che serve gli interessi di pochi mentre solo per il 30% si occupa degli interessi della collettivit. Sullo sfondo, profondi timori per il futuro: l83% dei dipendenti afferma di temere per il posto di lavoro, attribuendo alla gig economy le cause del declino: recessione incombente, mancanza di competenze, concorrenti stranieri pi competitivi e delocalizzazione. In tale contesto, si render necessaria una maggiore cooperazione tra le istituzioni, tuttavia solo un terzo pensa che ci avverr. La maggior parte degli intervistati (83%) ritiene che sia dovere delle imprese pagare salari dignitosi e investire sulla formazione dei lavoratori minacciati dallautomazione dei processi produttivi, eppure meno di un terzo delle persone fiducioso che ci verr fatto.
Per il 61% i governi non gestiscono le tecnologie emergenti in modo efficace. Continuano ad essere diffuse (76%) le preoccupazioni per la qualit dellinformazione e le fake news. Oltre la met dei cittadini (66%) non crede che gli attuali leader mondiali saranno in grado di vincere le sfide della nostra epoca. Nel Regno Unito e in Italia la quota di persone ottimiste decisamente bassa (27% e 29%), in Germania del 23%.
Una tendenza negativa confermata anche dal Ceo Global Survey di PwC presentato a Davos, che rileva come il pessimismo dei dirigenti dazienda sulla crescita globale nel 2020 raggiunga livelli record. Tra i 1581 amministratori delegati rappresentativi di 83 Paesi, pi della met (53%) prevede un calo di crescita economica nellanno in corso (rispetto al 29% nel 2019 e solo il 5% nel 2018). Allo stesso tempo, il numero di dirigenti che prevedono un aumento del tasso di crescita economica sceso dal 42% nel 2019 al 22% nel 2020.
Si terr a Milano il 26 febbraio, presso la Sala degli Affreschi della Societ Umanitaria, il convegno Metropoli Agricole promosso da Fondazione Cariplo con lobiettivo di alimentare la riflessione e il confronto su unagricoltura basata sul presidio del territorio, la riqualificazione del paesaggio, la sostenibilit dei processi produttivi, la salubrit delle colture, lequit delle transazioni, la riduzione degli sprechi.
Link per la registrazione: metropoliagricole2020.eventbrite.it
Si segnala che a seguire, dalle 18.30, andr in scena la conferenza-spettacolo A qualcuno piace caldo di e con Stefano Caserini (regia di Francesca Cella, con Erminio Cella al pianoforte): lo spettacolo affianca al racconto scientifico, effettuato con immagini, animazioni scientifiche, musica e video, l'analisi di come individualmente e collettivamente stiamo affrontando o potremmo affrontare la questione climatica.
Lingresso libero, ma si consiglia la registrazione a questo link.
Il 26 febbraio alle ore 14:00, dall'Auditorium Parco della Musica di Roma, lASviS presenta lesame della Legge di Bilancio 2020 alla luce dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Una valutazione approfondita e indipendente per comprendere se i provvedimenti varati dal governo siano in grado di portare lItalia su un sentiero di sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione ai 21 Target dell'Agenda 2030 da raggiungere entro il 2020.
Programma
14:00 Registrazione
14:45 Indirizzo di saluto Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica
14:55 Introduzione Pierluigi Stefanini, Presidente dellASviS
15:00 La Legge di Bilancio 2020 e lo sviluppo sostenibile Enrico Giovannini, Portavoce dellASviS
15:25 Il punto di vista dei giovani Maria Ida Palmieri, Curatrice Rome Hub Global Shapers Alessio Fabbri, Responsabile delle relazioni esterne AIESEC Italia
15:40 La posizione del Governo Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri
16:10 Il punto di vista dei giovani Elena Marro, European Youth Parliament Rappresentante di Fridays for Future*
16:25 Lo sviluppo sostenibile e le politiche europee David Maria Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo
16:45 Il ruolo del Parlamento per realizzare unItalia sostenibile Chiara Braga, Coordinatrice Intergruppo parlamentare sviluppo sostenibile
17:05 Conclusioni
Per partecipare all'evento necessario registrarsi a questo link.
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
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