Cala la fiducia dei cittadini, soprattutto europei, nei confronti dellattuale sistema economico e delle istituzioni. quanto rileva lEdelman Trust Barometer 2020, lindagine su 34mila persone di 28 Paesi, presentata al recente World Economic Forum di Davos. La maggior parte degli intervistati non pensa che tra cinque anni star meglio e pi della met (56%) crede che il capitalismo nella sua forma attuale stia apportando pi danni che benefici al mondo.
La sfiducia nasce da un crescente senso di iniquit e ingiustizia. Il governo, tra le istituzioni, considerato il meno equo: il 57% della popolazione afferma che serve gli interessi di pochi mentre solo per il 30% si occupa degli interessi della collettivit. Sullo sfondo, profondi timori per il futuro: l83% dei dipendenti afferma di temere per il posto di lavoro, attribuendo alla gig economy le cause del declino: recessione incombente, mancanza di competenze, concorrenti stranieri pi competitivi e delocalizzazione. In tale contesto, si render necessaria una maggiore cooperazione tra le istituzioni, tuttavia solo un terzo pensa che ci avverr. La maggior parte degli intervistati (83%) ritiene che sia dovere delle imprese pagare salari dignitosi e investire sulla formazione dei lavoratori minacciati dallautomazione dei processi produttivi, eppure meno di un terzo delle persone fiducioso che ci verr fatto.
Per il 61% i governi non gestiscono le tecnologie emergenti in modo efficace. Continuano ad essere diffuse (76%) le preoccupazioni per la qualit dellinformazione e le fake news. Oltre la met dei cittadini (66%) non crede che gli attuali leader mondiali saranno in grado di vincere le sfide della nostra epoca. Nel Regno Unito e in Italia la quota di persone ottimiste decisamente bassa (27% e 29%), in Germania del 23%.
Una tendenza negativa confermata anche dal Ceo Global Survey di PwC presentato a Davos, che rileva come il pessimismo dei dirigenti dazienda sulla crescita globale nel 2020 raggiunga livelli record. Tra i 1581 amministratori delegati rappresentativi di 83 Paesi, pi della met (53%) prevede un calo di crescita economica nellanno in corso (rispetto al 29% nel 2019 e solo il 5% nel 2018). Allo stesso tempo, il numero di dirigenti che prevedono un aumento del tasso di crescita economica sceso dal 42% nel 2019 al 22% nel 2020.
Si terr a Milano il 26 febbraio, presso la Sala degli Affreschi della Societ Umanitaria, il convegno Metropoli Agricole promosso da Fondazione Cariplo con lobiettivo di alimentare la riflessione e il confronto su unagricoltura basata sul presidio del territorio, la riqualificazione del paesaggio, la sostenibilit dei processi produttivi, la salubrit delle colture, lequit delle transazioni, la riduzione degli sprechi.
Link per la registrazione: metropoliagricole2020.eventbrite.it
Si segnala che a seguire, dalle 18.30, andr in scena la conferenza-spettacolo A qualcuno piace caldo di e con Stefano Caserini (regia di Francesca Cella, con Erminio Cella al pianoforte): lo spettacolo affianca al racconto scientifico, effettuato con immagini, animazioni scientifiche, musica e video, l'analisi di come individualmente e collettivamente stiamo affrontando o potremmo affrontare la questione climatica.
Lingresso libero, ma si consiglia la registrazione a questo link.
Il 26 febbraio alle ore 14:00, dall'Auditorium Parco della Musica di Roma, lASviS presenta lesame della Legge di Bilancio 2020 alla luce dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Una valutazione approfondita e indipendente per comprendere se i provvedimenti varati dal governo siano in grado di portare lItalia su un sentiero di sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione ai 21 Target dell'Agenda 2030 da raggiungere entro il 2020.
Programma
14:00 Registrazione
14:45 Indirizzo di saluto Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica
14:55 Introduzione Pierluigi Stefanini, Presidente dellASviS
15:00 La Legge di Bilancio 2020 e lo sviluppo sostenibile Enrico Giovannini, Portavoce dellASviS
15:25 Il punto di vista dei giovani Maria Ida Palmieri, Curatrice Rome Hub Global Shapers Alessio Fabbri, Responsabile delle relazioni esterne AIESEC Italia
15:40 La posizione del Governo Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri
16:10 Il punto di vista dei giovani Elena Marro, European Youth Parliament Rappresentante di Fridays for Future*
16:25 Lo sviluppo sostenibile e le politiche europee David Maria Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo
16:45 Il ruolo del Parlamento per realizzare unItalia sostenibile Chiara Braga, Coordinatrice Intergruppo parlamentare sviluppo sostenibile
17:05 Conclusioni
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I target sullefficienza energetica e le emissioni restano invariati, mentre si amplia il raggio dazione su rinnovabili e mobilit elettrica, con quattro milioni di auto in pi previste per il 2030. Queste alcune delle novit descritte dal Piano nazionale integrato per lenergia e clima (Pniec), pubblicato il 21 gennaio dal Ministero dello sviluppo economico, dopo essere stato inviato alla Commissione europea. Il documento, che stabilisce gli obiettivi nazionali al 2030 sullefficienza energetica, le fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di CO2, riporta alcune modifiche rispetto alla bozza redatta a gennaio 2019, sia in chiave Green new deal, che alla luce del nuovo decreto-legge sul clima. Il testo, avverte Sergio Costa, ministro dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare, in continua evoluzione.
Tra le evoluzioni del documento, la pi significativa linnalzamento al 30% della quota che le rinnovabili dovranno coprire (entro il 2030) nel consumo finale di energia primaria. Resta stazionario invece lobiettivo al 55% per le rinnovabili nel settore elettrico (oggi in Italia poco al di sotto del 40%), mentre aumenta di 0,9 punti percentuali (33,9%) limpiego delle rinnovabili nel settore termico, e di 0,4 punti quello nei trasporti (22%).
Le emissioni di gas serra dovranno calare del 43% afferma il Pniec. A livello europeo, questo stesso target fissato a una soglia riduzione del 40% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990). Il peso del taglio delle emissioni verr ripartito tra i settori compresi nel sistema di scambio di quote di emissioni Ue (Ets), come industrie energetiche o aviazione, e non Ets (agricoltura, trasporti, settore terziario, smaltimento dei rifiuti). Questi due settori dovranno registrare rispettivamente un taglio del 43% e 30% rispetto ai livelli del 2005. LEts resta dunque uno dei capisaldi della politica sostenibile Ue, strumento essenziale per ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra. Tramite lEts, lUnione fissa infatti un tetto alla quantit totale di gas serra che possono essere emessi dagli impianti. Entro questo limite, le imprese ricevono o acquistano quote di emissioni che, se necessario, possono scambiare.
Laddio definitivo al carbone invece fissato al 2025, a condizione per che siano realizzati gli impianti sostitutivi e le necessarie infrastrutture, e una significativa accelerazione delle rinnovabili e dellefficienza energetica nei processi di lavorazione. Il compito difficile ma non impossibile: a oggi sono infatti in funzione otto centrali termoelettriche a carbone, responsabili della produzione del 5-6% dellelettricit consumata nel nostro Paese.
Le altre tematiche affrontate dal Pniec sono la sicurezza energetica, le connessioni tra settori di produzione, un mercato unico dellenergia e lo sviluppo della competitivit.
Come gi menzionato in precedenza, una grande spinta verr anche dal settore automobilistico. Nel 2030 la diffusione delle auto elettriche arriver a un totale di quattro milioni, incrementando progressivamente il numero delle immatricolazioni. Si tratta di un traguardo da raggiungere il prima possibile, specialmente sapendo che oggi, in Italia, sono presenti meno di 50mila veicoli elettrici. Al settore delle auto elettriche verranno aggiunte entro il 2030 due milioni di auto ibride plug-in che, se gli impegni verranno rispettati, faranno salire a sei milioni il totale di auto elettrificate nei prossimi anni.
Il Presidente del Consiglio Conte ha presieduto ieri, 20 gennaio, a Palazzo Chigi la prima riunione della Cabina di Regia Benessere Italia, con la partecipazione del rappresentante nominato a sovraintenderne i lavori, la prof.ssa Filomena Maggino, e dei rappresentanti delegati da ciascun Ministro.
La riunione stata occasione per definire le linee di azione della Cabina, che sar organo di supporto tecnico-scientifico al Presidente del Consiglio nellambito delle politiche del benessere e della valutazione della qualit della vita dei cittadini, coordinando e monitorando le attivit specifiche dei Ministeri, assistendo Regioni, Province autonome ed Enti locali nella promozione di buone pratiche ed elaborando specifiche metodologie per la rilevazione e la misurazione degli indicatori della qualit della vita.
Inoltre, la Cabina avr il compito di sostenere, potenziare e coordinare le politiche e le iniziative del Governo italiano per il Benessere Equo e Sostenibile (BES) e per la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, nellambito degli impegni sottoscritti dallItalia per lAgenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il presidente PLEF, Emanuele Plata, stato invitato a partecipare; queste le sue considerazioni al termine dell'incontro:
"Settimana di DAVOS e ASSISI per le prime pagine dei giornali, ma anche della storica giornata in cui stata presentata a Roma, presso lo CNEL, la Cabina di regia "BENESSERE ITALIA" presso la presidenza del Consiglio e affidata a Filomena Maggino, donna, professoressa di statistica sociale e presidente dell'associazione Italiana per gli studi sulla Qualit della Vita - AIQUAV, che con le sue doti di equilibrio, pazienza, dolcezza, determinazione, intelligenza, tenacia e coraggio stata capace di aprire nuove frontiere come quella del BES complementare al PIL e della visione sistemica nelle politiche nazionali e locali. PLEF ci crede molto e non solo perch riconoscente della collaborazione resasi possibile, suo tramite, con AIQUAV e il gruppo di appassionati ricercatori che vi operano, ma perch nell'indipendenza e nell'onest intellettuale si possono affrontare con occhi nuovi i problemi e trarne delle opportunit.
Crediamo che il BES portato a livello comunale aiuti i cittadini e i loro rappresentanti amministrativi, cos come il BES portato nelle imprese consenta di rendicontare l'impresa con i suoi possibili impatti ambientali e sociali rispetto allo stato del territorio in cui operano. Crediamo che la visione sistemica vada sperimentata e insegnata al di sopra delle singole discipline e pertanto non vediamo l'ora di accreditarci sulla piattaforma della Cabina di regia e condividere tutte le operosit in cui ci mobilitiamo e che servono al confronto con le imprese come argomentato da Ernst&Young in un loro recente incontro sulla centralit del consumatore, o come stato insegnato nel quinto seminario dell'Accademia di sostenibilit d'impresa dai soci A. Spina e L. Guzzabocca sul tema dell'economia circolare e della supply chain sostenibile, o ancora come emerso dalla testimonianza dell'imprenditore Saleri invitato dal socio Vitale Novello Zane a raccontare la sua impresa d'innovazione partecipata. Tutte operosit che mi portano a concludere che chi si impegna per la sostenibilit un OTTIMISTA e non un profeta di sventure come qualcuno ha detto, povero lui!"
Con le nuove normative e l'aumento delle pressioni di consumatori e stakeholder, le imprese sono obbligate a far fronte ai costanti solleciti per mantenere il proprio impegno ad eliminare il monouso. Le imprese leader stanno gi procedendo con progetti volti a questo scopo. Da un uso innovativo dei materiali, allo spostamento di interi modelli di business nell'area della servitizzazione (vendita di prodotti in combinazione con servizi di recupero), queste tendenze dimostrano che c' un forte interesse nella lotta alla plastica monouso che passa dalla riconfigurazione degli attuali approcci sugli approvvigionamenti in unottica di economia circolare. Vediamo qualche esempio.
Imballaggi commestibili
Con oltre 480 miliardi di bottiglie di plastica monouso e 11 miliardi di bustine di plastica vendute in tutto il mondo ogni anno, l'industria alimentare e delle bevande probabilmente l'epicentro del problema globale delle materie plastiche. Tuttavia le aziende devono valutare numerosi effetti a catena prima di eliminare gradualmente la plastica, come ad esempio la produzione di rifiuti alimentari e il costo del loro imballaggio.
Un'innovazione che ha gi ottenuto il via-libera da diverse grandi aziende l'"Ooho", una bustina per bevande commestibile e compostabile, a base di alghe. Realizzata dalla societ di sviluppo imballaggi Skipping Rocks Lab e finanziata dall'iniziativa Sky Ocean Ventures, impiega circa sei settimane per decomporsi in discarica.
Imballaggi a base di carta
I materiali alternativi hanno un ruolo importante nella lotta contro la plastica monouso, tuttavia se per i metalli e il vetro rimangono ancora aperti i dibattiti sul trade-off della commutazione del carbonio, la carta gode di maggior favore - purch provenga da fonti sostenibili - e si sta cercando di migliorarne la durata.
Unilever ad esempio ha lanciato con il marchio Solero la sua prima gamma di ghiaccioli "senza plastica". L'innovativo packaging ha scomparti integrati che consentono di tenere separato ogni ghiacciolo senza bisogno dellinvolucro di plastica. Al fine di ridurre al minimo i danni e le perdite dell'imballaggio, la scatola di cartone esterna rivestita in PE (polietilene), accettato dalla maggior parte delle autorit locali. Esempi pi ambiziosi sono rappresentati dalle bottiglie di carta, con Coca-Cola, The Absolut Company e L'Oral che si sono unite a Carlsberg per ampliare soluzioni su carta per sostituire le bottiglie di plastica monouso.
Prodotti nudi
Alcuni imballaggi in plastica sono essenziali per evitare lo spreco alimentare, tuttavia per alcune tipologie di prodotto l'imballaggio un fattore principalmente estetico per scopi di marca o pubblicit. Di conseguenza alcune aziende stanno cercando di eliminare il pack. Ad es. il marchio di salute e bellezza Lush ha aperto il suo primo negozio privo di plastica nel Regno Unito, dopo il successo ottenuto in Germania e in Italia. I clienti sono incoraggiati a collocare i prodotti in sacchetti di carta realizzati con materiale riciclato al 100% o scatole di metallo riutilizzabili.
Ricariche e ritiri
Sempre pi aziende stanno ragionando in ottica di servizio, rafforzando le relazioni con il consumatore. Evian ad es. sta testando un elettrodomestico ricaricabile per l'acqua domestica. Il dispositivo costituito da un contenitore pieghevole a "bolla" da cinque litri, che ospita la ricarica del prodotto. Il contenitore realizzato al 100% in plastica riciclata e contiene il 66% in meno di plastica in peso rispetto ad una bottiglia Evian da 1,5 litri. Il rivenditore di articoli per la salute e la bellezza The Body Shop ha lanciato un piano di ritiro internazionale per i suoi imballaggi in plastica. Sta inoltre includendo pi contenuto riciclato nella confezione e offrendo il suo schema di recupero con TerraCycle - un sistema simile a quelli offerti da Garnier, L'Oreal e Colgate Palmolive.
Riciclaggio
Comprendendone l'opportunit di mercato, alcune aziende si sono prese la responsabilit di rimuovere la plastica dagli oceani. Limpresa di prodotti per la pulizia della casa SC Johnson ha sviluppato la prima bottiglia di plastica del settore interamente realizzata con plastica oceanica riciclata per il suo marchio Windex, mentre Coca-Cola ha svelato campioni di bottiglie costituite al 25% di plastica marina riciclata.
Dei 100 miliardi di capi che produce ogni anno l'industria della moda, la maggior parte sono realizzati con miscele di tessuti a base di plastica e si ritiene che i vestiti, le scarpe e gli accessori messi in discarica ogni anno si aggirino intorno ad un valore di circa 165 milioni di euro. Il gigante dell'abbigliamento sportivo Adidas ha prodotto oltre cinque milioni di paia delle sue scarpe da ginnastica Parley nel 2018, che contengono il 95% di plastica riciclata post-consumo (PCR) proveniente dall'oceano e dalla pulizia delle spiagge, pianificando di arrivare ad una produzione di circa 11 milioni di paia.
Lazienda francese di moda Petit Pli ha sviluppato abbigliamento espandibile per bambini, realizzato con bottiglie di plastica riciclata. Dato che i bambini crescono fino a sette taglie nei loro primi due anni, l'abbigliamento ha un impatto molto significativo sul numero di capi necessari per vestire un bambino nel tempo.
Processi di riciclaggio chimico
Secondo gli studi del Center of International Environmental Law (CIEL), l'industria delle materie plastiche la fonte di emissioni industriali in pi rapida crescita, con il 99% del mercato delle materie plastiche derivato da combustibili fossili. Di conseguenza, molte aziende stanno verificando il potenziale impatto della creazione di nuove materie plastiche da materiali di bassa qualit attualmente sul mercato.
Mars e Nestl hanno collaborato con la societ di soluzioni di imballaggio Citeo, il colosso dell'energia Total e il fornitore di tecnologie di riciclaggio Recycling Technologies per sviluppare un processo di riciclaggio di prodotti chimici industriali per imballaggi in plastica in Francia. Il gigante del retail Tesco tester un sistema innovativo in grado di convertire la plastica in olio. Nestl sta collaborando con Procter & Gamble (P&G) nel tentativo di portare sul mercato una tecnologia che ripristini i flussi di plastica riciclata alla qualit "quasi vergine".
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