E stata pubblicata la Terza edizione del Rapporto sullo Stato del capitale naturale in Italia che approfondisce le analisi di alcuni specifici stock del Capitale Naturale in ecosistemi marini, agricoli e forestali e quantifica gli impatti di alcune pressioni che insistono su di essi; propone nuove stime di valutazione monetaria dei Servizi Ecosistemici e contiene un focus particolare sui Parchi nazionali.
Il Rapporto stato redatto dal Comitato per il Capitale Naturale (CCN), presieduto dal Ministro dellAmbiente e composto da 10 Ministri, dallAssociazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), dalla Conferenza delle Regioni, 5 Istituti pubblici di Ricerca ed un gruppo di esperti, tra cui il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.
Lo Stato di Salute del capitale naturale
Da alcuni dati contenuti nel Rapporto emerge che la crescita delle zone boschive nelle aree interne, che coprono un territorio di circa 11 milioni di ettari, pi del 30% della superficie nazionale, dovuta per essenzialmente dallabbandono delle zone montane e collinari.
La biodiversit di cui lItalia particolarmente ricca risulta sempre pi a rischio, principalmente a causa del consumo di suolo, del cambiamento climatico, della scarsa attenzione nella cura della fertilit dei terreni ed messa a rischio anche dai sussidi dannosi, il Rapporto ne conta oltre 30 dannosi proprio alla biodiversit.
Il consumo di suolo, una delle emergenze nazionali, presente anche in molti dei 24 parchi nazionali italiani, esso varia tra lo 0.3% dei Parchi Nazionali del Gran Paradiso, delle Dolomiti Bellunesi e della Val Grande, fino all8.9% del Parco Nazionae del Vesuvio.
Viene anche valutato il valore economico di 4 servizi ecosistemici: il servizio ricreativo outdoor, il servizio di impollinazione delle colture, il servizio di disponibilit idrica e il servizio di regolazione del rischio di alluvioni, un servizio che stima la capacit della vegetazione e dei suoli di trattenere leccesso di deflusso dalle piogge. Secondo una valutazione fornita dall Ispra il valore economico di questi 4 servizi ha superato nel 2018 i 241 miliardi di euro e in sole 6 aree marine protette (Tremiti, Plammirio, Capo Rizzuto, Portofino, Cinque Terre e Asinara) stato pari ad oltre 165 milioni di euro.
Una delle principali sfide per la tutela del Capitale Naturale, la qualit della vita e il benessere dei cittadini, dice il Rapporto, quello di intervenire sulle criticit che riguardano gli ambienti urbani. Nel Rapporto viene concentrata lattenzione sui Servizi Ecosistemici di regolazione forniti dal verde urbano. Il Rapporto sottolinea che se da un lato vanno considerati i disvalori che i danni da cedimento degli alberi comportano, dallaltro opportuno tenere conto dellenorme beneficio per la salute e il benessere delle persone. Agli alberi sono attribuibili funzioni positive sulla salute pubblica che includono la prevenzione di oltre 850 morti, 670.000 casi di sintomi respiratori acuti, 430.000 attacchi di asma, cos come di 200.000 giorni di scuola persi e lincremento nella copertura urbana della vegetazione dal 15% al 33% ridurrebbe la mortalit dovuta alle ondate di calore tra il 5 ed il 28%. Contro i tagli indiscriminati di alberi, il Rapporto avverte che gli alberi grandi/maturi sono capaci di rimuovere gli inquinanti atmosferici circa 70 volte pi di quelli giovani.
Le Raccomandazioni
Il Rapporto contiene infine 11 raccomandazioni per i decisori politici: Studiare forme di fiscalit orientata alla protezione del Capitale Naturale; Introdurre vincoli e target di spesa pubblica destinata agli obiettivi di protezione e gestione del Capitale Naturale; Incoraggiare le imprese a quantificare nei loro bilanci e reporting non- finanziari il Capitale Naturale che gestiscono e i Servizi Ecosistemici di cui beneficiano; Integrare gli impatti fisici ed economici sul Capitale Naturale e sui Servizi Ecosistemici nellambito delle procedure di valutazione ex ante ed ex post e di monitoraggio e degli investimenti e delle politiche pubbliche; Inserire obiettivi di conservazione e ripristino degli assets dello stock di Capitale Naturale a rischio nelle strategie e politiche rilevanti; Investire sulla conservazione, ripristino e gestione sostenibile del Capitale Naturale attraverso prodotti di finanza agevolata per le pubbliche amministrazioni locali; Incoraggiare la collaborazione inter-istituzionale per la rilevazione e lo scambio di dati rilevanti; Promuovere linserimento graduale di indicatori relativi al Capitale Naturale e ai Servizi Ecosistemici in tutte le strategie e politiche; Impegno per lapprovazione di una legge nazionale che azzeri il consumo di suolo e il degrado del territorio; Promuovere interventi per la riqualificazione ambientale e privilegiare in programmi e progetti, le opzioni in armonia con la natura; Proseguire nel consolidamento del sistema delle aree protette nazionali e regionali e della Rete Natura 2000 a terra e a mare.
Cala la fiducia dei cittadini, soprattutto europei, nei confronti dellattuale sistema economico e delle istituzioni. quanto rileva lEdelman Trust Barometer 2020, lindagine su 34mila persone di 28 Paesi, presentata al recente World Economic Forum di Davos. La maggior parte degli intervistati non pensa che tra cinque anni star meglio e pi della met (56%) crede che il capitalismo nella sua forma attuale stia apportando pi danni che benefici al mondo.
La sfiducia nasce da un crescente senso di iniquit e ingiustizia. Il governo, tra le istituzioni, considerato il meno equo: il 57% della popolazione afferma che serve gli interessi di pochi mentre solo per il 30% si occupa degli interessi della collettivit. Sullo sfondo, profondi timori per il futuro: l83% dei dipendenti afferma di temere per il posto di lavoro, attribuendo alla gig economy le cause del declino: recessione incombente, mancanza di competenze, concorrenti stranieri pi competitivi e delocalizzazione. In tale contesto, si render necessaria una maggiore cooperazione tra le istituzioni, tuttavia solo un terzo pensa che ci avverr. La maggior parte degli intervistati (83%) ritiene che sia dovere delle imprese pagare salari dignitosi e investire sulla formazione dei lavoratori minacciati dallautomazione dei processi produttivi, eppure meno di un terzo delle persone fiducioso che ci verr fatto.
Per il 61% i governi non gestiscono le tecnologie emergenti in modo efficace. Continuano ad essere diffuse (76%) le preoccupazioni per la qualit dellinformazione e le fake news. Oltre la met dei cittadini (66%) non crede che gli attuali leader mondiali saranno in grado di vincere le sfide della nostra epoca. Nel Regno Unito e in Italia la quota di persone ottimiste decisamente bassa (27% e 29%), in Germania del 23%.
Una tendenza negativa confermata anche dal Ceo Global Survey di PwC presentato a Davos, che rileva come il pessimismo dei dirigenti dazienda sulla crescita globale nel 2020 raggiunga livelli record. Tra i 1581 amministratori delegati rappresentativi di 83 Paesi, pi della met (53%) prevede un calo di crescita economica nellanno in corso (rispetto al 29% nel 2019 e solo il 5% nel 2018). Allo stesso tempo, il numero di dirigenti che prevedono un aumento del tasso di crescita economica sceso dal 42% nel 2019 al 22% nel 2020.
Si terr a Milano il 26 febbraio, presso la Sala degli Affreschi della Societ Umanitaria, il convegno Metropoli Agricole promosso da Fondazione Cariplo con lobiettivo di alimentare la riflessione e il confronto su unagricoltura basata sul presidio del territorio, la riqualificazione del paesaggio, la sostenibilit dei processi produttivi, la salubrit delle colture, lequit delle transazioni, la riduzione degli sprechi.
Link per la registrazione: metropoliagricole2020.eventbrite.it
Si segnala che a seguire, dalle 18.30, andr in scena la conferenza-spettacolo A qualcuno piace caldo di e con Stefano Caserini (regia di Francesca Cella, con Erminio Cella al pianoforte): lo spettacolo affianca al racconto scientifico, effettuato con immagini, animazioni scientifiche, musica e video, l'analisi di come individualmente e collettivamente stiamo affrontando o potremmo affrontare la questione climatica.
Lingresso libero, ma si consiglia la registrazione a questo link.
Il 26 febbraio alle ore 14:00, dall'Auditorium Parco della Musica di Roma, lASviS presenta lesame della Legge di Bilancio 2020 alla luce dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Una valutazione approfondita e indipendente per comprendere se i provvedimenti varati dal governo siano in grado di portare lItalia su un sentiero di sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione ai 21 Target dell'Agenda 2030 da raggiungere entro il 2020.
Programma
14:00 Registrazione
14:45 Indirizzo di saluto Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica
14:55 Introduzione Pierluigi Stefanini, Presidente dellASviS
15:00 La Legge di Bilancio 2020 e lo sviluppo sostenibile Enrico Giovannini, Portavoce dellASviS
15:25 Il punto di vista dei giovani Maria Ida Palmieri, Curatrice Rome Hub Global Shapers Alessio Fabbri, Responsabile delle relazioni esterne AIESEC Italia
15:40 La posizione del Governo Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri
16:10 Il punto di vista dei giovani Elena Marro, European Youth Parliament Rappresentante di Fridays for Future*
16:25 Lo sviluppo sostenibile e le politiche europee David Maria Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo
16:45 Il ruolo del Parlamento per realizzare unItalia sostenibile Chiara Braga, Coordinatrice Intergruppo parlamentare sviluppo sostenibile
17:05 Conclusioni
Per partecipare all'evento necessario registrarsi a questo link.
I target sullefficienza energetica e le emissioni restano invariati, mentre si amplia il raggio dazione su rinnovabili e mobilit elettrica, con quattro milioni di auto in pi previste per il 2030. Queste alcune delle novit descritte dal Piano nazionale integrato per lenergia e clima (Pniec), pubblicato il 21 gennaio dal Ministero dello sviluppo economico, dopo essere stato inviato alla Commissione europea. Il documento, che stabilisce gli obiettivi nazionali al 2030 sullefficienza energetica, le fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di CO2, riporta alcune modifiche rispetto alla bozza redatta a gennaio 2019, sia in chiave Green new deal, che alla luce del nuovo decreto-legge sul clima. Il testo, avverte Sergio Costa, ministro dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare, in continua evoluzione.
Tra le evoluzioni del documento, la pi significativa linnalzamento al 30% della quota che le rinnovabili dovranno coprire (entro il 2030) nel consumo finale di energia primaria. Resta stazionario invece lobiettivo al 55% per le rinnovabili nel settore elettrico (oggi in Italia poco al di sotto del 40%), mentre aumenta di 0,9 punti percentuali (33,9%) limpiego delle rinnovabili nel settore termico, e di 0,4 punti quello nei trasporti (22%).
Le emissioni di gas serra dovranno calare del 43% afferma il Pniec. A livello europeo, questo stesso target fissato a una soglia riduzione del 40% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990). Il peso del taglio delle emissioni verr ripartito tra i settori compresi nel sistema di scambio di quote di emissioni Ue (Ets), come industrie energetiche o aviazione, e non Ets (agricoltura, trasporti, settore terziario, smaltimento dei rifiuti). Questi due settori dovranno registrare rispettivamente un taglio del 43% e 30% rispetto ai livelli del 2005. LEts resta dunque uno dei capisaldi della politica sostenibile Ue, strumento essenziale per ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra. Tramite lEts, lUnione fissa infatti un tetto alla quantit totale di gas serra che possono essere emessi dagli impianti. Entro questo limite, le imprese ricevono o acquistano quote di emissioni che, se necessario, possono scambiare.
Laddio definitivo al carbone invece fissato al 2025, a condizione per che siano realizzati gli impianti sostitutivi e le necessarie infrastrutture, e una significativa accelerazione delle rinnovabili e dellefficienza energetica nei processi di lavorazione. Il compito difficile ma non impossibile: a oggi sono infatti in funzione otto centrali termoelettriche a carbone, responsabili della produzione del 5-6% dellelettricit consumata nel nostro Paese.
Le altre tematiche affrontate dal Pniec sono la sicurezza energetica, le connessioni tra settori di produzione, un mercato unico dellenergia e lo sviluppo della competitivit.
Come gi menzionato in precedenza, una grande spinta verr anche dal settore automobilistico. Nel 2030 la diffusione delle auto elettriche arriver a un totale di quattro milioni, incrementando progressivamente il numero delle immatricolazioni. Si tratta di un traguardo da raggiungere il prima possibile, specialmente sapendo che oggi, in Italia, sono presenti meno di 50mila veicoli elettrici. Al settore delle auto elettriche verranno aggiunte entro il 2030 due milioni di auto ibride plug-in che, se gli impegni verranno rispettati, faranno salire a sei milioni il totale di auto elettrificate nei prossimi anni.
Il Presidente del Consiglio Conte ha presieduto ieri, 20 gennaio, a Palazzo Chigi la prima riunione della Cabina di Regia Benessere Italia, con la partecipazione del rappresentante nominato a sovraintenderne i lavori, la prof.ssa Filomena Maggino, e dei rappresentanti delegati da ciascun Ministro.
La riunione stata occasione per definire le linee di azione della Cabina, che sar organo di supporto tecnico-scientifico al Presidente del Consiglio nellambito delle politiche del benessere e della valutazione della qualit della vita dei cittadini, coordinando e monitorando le attivit specifiche dei Ministeri, assistendo Regioni, Province autonome ed Enti locali nella promozione di buone pratiche ed elaborando specifiche metodologie per la rilevazione e la misurazione degli indicatori della qualit della vita.
Inoltre, la Cabina avr il compito di sostenere, potenziare e coordinare le politiche e le iniziative del Governo italiano per il Benessere Equo e Sostenibile (BES) e per la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, nellambito degli impegni sottoscritti dallItalia per lAgenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il presidente PLEF, Emanuele Plata, stato invitato a partecipare; queste le sue considerazioni al termine dell'incontro:
"Settimana di DAVOS e ASSISI per le prime pagine dei giornali, ma anche della storica giornata in cui stata presentata a Roma, presso lo CNEL, la Cabina di regia "BENESSERE ITALIA" presso la presidenza del Consiglio e affidata a Filomena Maggino, donna, professoressa di statistica sociale e presidente dell'associazione Italiana per gli studi sulla Qualit della Vita - AIQUAV, che con le sue doti di equilibrio, pazienza, dolcezza, determinazione, intelligenza, tenacia e coraggio stata capace di aprire nuove frontiere come quella del BES complementare al PIL e della visione sistemica nelle politiche nazionali e locali. PLEF ci crede molto e non solo perch riconoscente della collaborazione resasi possibile, suo tramite, con AIQUAV e il gruppo di appassionati ricercatori che vi operano, ma perch nell'indipendenza e nell'onest intellettuale si possono affrontare con occhi nuovi i problemi e trarne delle opportunit.
Crediamo che il BES portato a livello comunale aiuti i cittadini e i loro rappresentanti amministrativi, cos come il BES portato nelle imprese consenta di rendicontare l'impresa con i suoi possibili impatti ambientali e sociali rispetto allo stato del territorio in cui operano. Crediamo che la visione sistemica vada sperimentata e insegnata al di sopra delle singole discipline e pertanto non vediamo l'ora di accreditarci sulla piattaforma della Cabina di regia e condividere tutte le operosit in cui ci mobilitiamo e che servono al confronto con le imprese come argomentato da Ernst&Young in un loro recente incontro sulla centralit del consumatore, o come stato insegnato nel quinto seminario dell'Accademia di sostenibilit d'impresa dai soci A. Spina e L. Guzzabocca sul tema dell'economia circolare e della supply chain sostenibile, o ancora come emerso dalla testimonianza dell'imprenditore Saleri invitato dal socio Vitale Novello Zane a raccontare la sua impresa d'innovazione partecipata. Tutte operosit che mi portano a concludere che chi si impegna per la sostenibilit un OTTIMISTA e non un profeta di sventure come qualcuno ha detto, povero lui!"
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