Il 5 e 6 novembre si tenuto il consueto appuntamento con gli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e con il patrocinio della Commissione Europea, e dedicati quest'anno al tema di un Green New Deal per l'Italia.
Grande attenzione stata riservata alla prossima legge Finanziaria, con i vari interventi mirati a sostenere e dare forza alla proposta di un Green New Deal per lItalia e lEuropa. Come ogni anno, i lavori si sono svolti in due giornate a Rimini, in occasione di Ecomondo, con due sessioni plenarie al mattino e le sessioni di approfondimento nel pomeriggio.
Cosa emerso in sintesi nella prima giornata?
La tradizionale apertura di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, con la Relazione sullo Stato della Green Economy, ha evidenziato fin da subito le criticit dello stato di salute dellItalia, in particolare soffermandosi su: lo stallo delle emissioni di gas serra (stabili da cinque anni), la ripresa della crescita dei consumi energetici, il forte rallentamento delle rinnovabili, cos come dell'eco-innovazione (in primis la digitalizzazione), la scarsa adozione di misure di adattamento al cambiamento climatico da parte delle citt, la permanenza di un elevato consumo di suolo (circa 14 ettari al giorno) e il numero di auto per abitanti pi alto dEuropa (644/1000, con una scarsa elettrificazione del parco veicoli - cfr. 10.000 in Italia contro le 68.000 tedesche). questa la fotografia che emerge, parallelamente ad una situazione internazionale non certo migliore, tanto che la relazione si chiude stimando - con questo passo - un aumento della temperatura terrestre intorno ai 3 e riportando il recente calcolo della Banca mondiale sul numero delle persone che in futuro potrebbero essere costrette a spostarsi per sfuggire ai cambiamenti climatici: pi di 143 milioni di persone!
Per dare una reale svolta storica con il Green New Deal, Ronchi ha sottolineato limportanza cruciale di definire obiettivi strategici, un dibattito partecipato e un programma decennale al 2030, necessario sia per affrontare la crisi climatica sia per rilanciare la green economy e farla diventare la forza trainante del rilancio del paese.
Non sufficiente quindi la Legge di Bilancio 2020, che pur contenendo alcune novit positive, non sorretta da una visione strategica di lungo termine. Gli 8 punti del piano decennale proposti dal Consiglio Nazionale della Green Economy sono:
Terminata la relazione di Ronchi, la parola passata al Governo; il ministro dellAmbiente, Sergio Costa, ha fatto il punto sulla nuova strategia di Governo per la realizzazione del Green New Deal, iniziando dalla Legge di Bilancio, dal decreto Clima, dalla norma sullend of waste e dal collegato ambientale - che sar presentato a gennaio come norma legata alla manovra - e terminando con l'annuncio di una riorganizzazione del Ministero: stata infatti istituita una direzione generale dedicata allEconomia circolare, che prevede due dipartimenti: il primo per la tutela dellambiente e al suo interno nascer una nuova direzione sul mare, oltre a quelle gi esistenti su natura, dissesto e acqua, il secondo dedicato alla transizione ecologica (crescita verde, economia circolare e sviluppo sostenibile).
Secondo i piani del Governo, il Green New Deal potrebbe portare nel nostro Paese 200 miliardi di nuovi investimenti e oltre 800mila posti di lavoro per raggiungere gli obiettivi dellAccordo di Parigi del 2015, riducendo le emissioni di gas serra a circa 260 milioni di tonnellate entro il 2030. Come ha sottolineato il sottosegretario allEconomia, Antonio Misiani, il Green New Deal prevederebbe un programma di investimenti pubblici di 54 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, 32 dei quali assegnati alle amministrazioni territoriali, con risorse finalizzate allo sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, al risparmio e allefficienza energetica, alla rigenerazione urbana, allefficientamento del patrimonio edilizio e al programma imprese 4.0. Insomma una vera e propria "svolta green" intorno alla quale, tuttavia, permangono ancora alcune perplessit.
Fermo restando che difficile tradurre in realt gli annunci sugli investimenti pubblici e che pertanto si dovr attendere il testo finale, risultata comunque interessante sia lentit economica degli interventi, sia il fatto che siano spalmati su un arco temporale lungo, superando le ottiche di breve termine con cui solitamente i provvedimenti di spesa sono adottati. Dove gli investimenti risulteranno insufficienti per trasformare il sistema produttivo del paese, sar necessario agevolare l'intervento del settore privato: a tal proposito sono apparsi positivi interventi come il sostegno alle Pmi per investimenti, anche in capitale umano, orientati alla digitalizzazione e alleconomia circolare, cos come la costituzione del Fondo per la crescita sostenibile per offrire garanzie su operazioni di privati orientate a investimenti per innovazione e sostenibilit.
Al contrario hanno fatto discutere le misure che prevedono nuove tasse (sulla plastica, sulle bevande gassate, ecc.) o la riduzione di sussidi dannosi per lambiente; la Legge 221 del 2015 prevedeva gi il graduale smantellamento di questi ultimi (circa 19 miliardi di euro allanno) verso sussidi a favore dello sviluppo sostenibile, tuttavia forti interventi "spot" di imposizione fiscale sembrano pi utili a "fare cassa" che strategici e non tengono conto della necessit che le misure siano ragionevoli e bilanciate, che assicurino una transizione in grado di rispettare i tempi necessari per riconvertire processi e assetti consolidati. Non ci rimane che aspettare il testo finale e il quadro complessivo della manovra, augurandoci che sia concepito rispettando da un lato i criteri di urgenza che la crisi climatica impone, e dall'altro una visione strategica di lungo periodo non solo sostenibile ma anche compatibile.
Per consultare tutti i documenti presentati: http://www.statigenerali.org/documenti/
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
Contribuisci a sostenere le nostre iniziative.
SITI SATELLITE: |
Accademia della sostenibilità |
Green Retail Forum |