Si è svolta il 13 dicembre, presso la sala dell’Hotel Piol di Limana (BL), la prima del documentario “Limana: percorsi dell’anima” di Gianni Frescura, un’opera che ha saputo intrecciare suggestioni, testimonianze, storia e cultura, restituendo il ritratto di una comunità profondamente legata ai propri luoghi.

Il docufilm, come sottolineato dal sindaco Michele Talo, rappresenta il primo volume di un progetto di sedimentazione della memoria collettiva, promosso dagli assessorati alla cultura, all’ambiente, al turismo e gemellaggio del Comune di Limana. Un lavoro prezioso, che riconosce come questi territori siano abitati sin dall’antichità e come il paesaggio – tra boschi, torrenti, borgate storiche e manufatti di epoche diverse – continui a parlare alle generazioni presenti.

Il documentario conduce lo spettatore in un viaggio attraverso le radici della comunità: dalle tracce dell’età del bronzo ai resti di castelli, chiese, monasteri e antichi villaggi; dai capitelli votivi che punteggiano i crocicchi fino alle immagini di una ruralità che ha vissuto gioie, fatiche, riti e trasformazioni. Ne emerge un racconto che evoca figure e mestieri di un tempo, intrecciando memoria, immaginazione e identità.

Accanto alla dimensione storica, l’opera mette in luce la vitalità della Limana contemporanea: una comunità che vive il territorio con intraprendenza, che innova senza perdere le proprie radici rurali, che tutela la biodiversità – emblematico il ruolo del “paese del miele” – e che riconosce nella coesione sociale, nello sport e nelle attività culturali un fattore centrale di benessere.

Il linguaggio visivo di Frescura – con fotografie d’epoca che si animano, time-lapse che scandiscono il tempo, riprese aeree che restituiscono un punto di vista “da volo d’uccello” – offre un omaggio poetico ai luoghi. Le immagini di api, libellule e abitatori del cielo richiamano un ecosistema armonico, mentre i racconti degli abitanti accompagnano il passaggio tra passato e presente, evocando atmosfere che lo scrittore Dino Buzzati aveva già intuito e narrato nella sua osservazione della ruralità dolomitica.

La narrazione proposta da "Percorsi dell’anima" risuona con i temi che PLEF promuove da anni:

• il legame tra comunità e territorio come fondamento dello sviluppo sostenibile;
• la valorizzazione della biodiversità e degli ecosistemi locali come fonte di benessere e identità;
• la memoria culturale come risorsa generativa per le nuove economie e per la resilienza delle comunità;
• la ruralità contemporanea come esempio di equilibrio tra tradizione e innovazione, capace di produrre qualità e custodire paesaggi.

Per tali motivi consideriamo questa iniziativa un importante esempio di racconto del territorio come bene comune, in linea con la visione human&green che guida le attività della nostra associazione.