Nel giorno in cui l'Italia scende al 26 posto nella classifica delle performance nella lotta ai cambiamenti climatici stilata dal rapporto CCPI 2020, la Camera ha approvato il decreto Clima in via definitiva con 261 s, 178 no e 5 astenuti.
Lopinione condivisa da chi si occupa di sviluppo sostenibile che il decreto Clima rappresenti il primo piccolo passo di un percorso che richiede maggiore spinta propulsiva, se si vuole affrontare con efficacia l'urgenza a cui siamo chiamati a rispondere. Nel corso dei mesi, infatti, il provvedimento ha perso incisivit, a partire dallatteso taglio dei sussidi ambientalmente dannosi (19,3 miliardi di euro allanno), rimasto chiuso nel cassetto. Numerose le misure positive, ma tutte di portata limitata: 255 milioni di euro previsti in pi anni per incentivi sulla rottamazione dei veicoli, da spendere poi in abbonamenti per i mezzi pubblici, bici e mobilit condivisa; un fondo di 40 milioni di euro per la realizzazione di corsie preferenziali destinate al trasporto pubblico; 20 milioni di euro per sostenere forme di trasporto scolastico con mezzi ibridi o elettrici; 30 milioni di euro per la creazione di foreste urbane; 27 milioni di euro dedicati allinstallazione di eco-compattatori per bottiglie di plastica; 6 milioni di euro per lintroduzione dei caschi verdi per lambiente; 40 milioni di euro per incoraggiare la vendita di prodotti alimentari e detergenti sfusi o alla spina; la trasformazione del Cipe nel Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile Cipess. Il focus sulla lotta al riscaldamento globale invece affidato al Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualit dellaria, previsto allart. 1 e su cui si attende la definitiva approvazione.
Nulla in confronto a quanto messo in campo, ad esempio, dalla Germania: lintroduzione di una carbon tax, con 54 miliardi di euro in investimenti da qui al 2023 e il taglio delle emissioni di gas serra del 55% rispetto al 2030 (lobiettivo italiano fermo al 37% circa).
Ci si augura quindi che nuove misure si possano introdurre con altri provvedimenti, insieme allatteso avvio del taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, primo vero passo per iniziare a correre. Su questo punto il Ministro Costa ha dichiarato: "Abbiamo pensato che pi ragionevole intervenire in una legge dedicata, che io immagino sia il collegato ambientale. Con l'intento di trasformare un SAD in un SAF (sussidio ambientalmente favorevole): la categoria non ci rimette, il saldo zero, la tutela ambientale maggiore".
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
Contribuisci a sostenere le nostre iniziative.
SITI SATELLITE: |
Accademia della sostenibilità |
Green Retail Forum |