Il 5 luglio, a Roma, presso l’Auditorium del Museo Ara Pacis, si è tenuta la Conferenza nazionale sul clima 2023, "Alluvioni e siccità.​ Quali strategie per affrontare la crisi climatica?​" organizzata da Italy for Climate, il centro studi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

“Nell’arco di un solo anno molte cose sono cambiate… l’agenda del 2022 era incentrata sul tema siccità, oggi però abbiamo ancora negli occhi le immagini delle devastanti alluvioni che di recente hanno colpito l’Emilia Romagna”. Ha esordito così Raimondo Orsini, aprendo i lavori del panel. Il Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha poi sottolineato l’interconnessione tra eventi metereologici estremi e crisi climatica, lanciando un monito: “Occorre agire su due fronti… da un lato riducendo drasticamente le emissioni di gas serra legate alle attività antropiche… dall’altro è necessario rendere i nostri centri abitati più resilienti, nella consapevolezza di aver già irrimediabilmente spezzato l’equilibrio naturale”.

Ciclo dell’acqua e cambiamento climatico, una relazione sempre più drammatica e imprevedibile: in Italia, se da un lato il riscaldamento atmosferico è stato sinonimo di maggiori precipitazioni a partire dagli anni ‘60, dall’altro lato l’aumento costante delle temperature ha condotto ad una drastica riduzione della portata dei ghiacciai italiani, mettendo in serio pericolo anche la sopravvivenza degli impianti idroelettrici, da oltre un secolo tra le nostre fonti primarie di approvvigionamento energetico.

Ragionamento simile lo si può applicare al settore agricolo, dove a periodi di estrema siccità seguono sempre più spesso bombe d’acqua e grandinate, con conseguente allagamento dei terreni circostanti e distruzione dei raccolti; il tema della sicurezza alimentare si intreccia all’aspetto economico, in un Paese dove il settore primario contribuisce con oltre 40 miliardi di euro al Pil nazionale, dato tra i più alti in Europa.

“E’ imperativo che si acceleri la transizione energetica, non solo con l’obiettivo di contenere le emissioni di anidride carbonica… intervenire ora significa costi largamente inferiori rispetto a quelli che potremmo dover affrontare in futuro se continuiamo a procrastinare”, ha ricordato in chiusura dei lavori il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.

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