Riusciamo a riciclare solo l’8,6% di quello che complessivamente consumiamo. Tutto il resto ovvero il 91,4% dei materiali e delle risorse utilizzate non rientra nel ciclo produttivo ma si perde diventando rifiuto. E’ uno dei dati contenuti nel Circularity Gap Report 2022 redatto dal think tank Circle Economy che analizza lo stato della circolarità nel mondo.
L’economia mondiale sottrae una quantità enorme di materiali alla Terra. Negli ultimi 50 anni il consumo globale di materiali vergini è quasi quadruplicato, superando la crescita della popolazione. Nel 1972 infatti si consumavano 28,6 miliardi di tonnellate di risorse naturali, salite a 54,9 nel 2000 e a più di 100 nel 2019. All’accelerazione dei consumi di materiale vergine si unisce la crescita dei rifiuti, visto che il 90% di queste risorse non rientra nel ciclo produttivo: l’indice di circolarità oggi è fermo all’8,6%, addirittura inferiore a quello registrato nel 2018 (9,1%).
“Dal 2015, anno dell’accordo di Parigi, ad oggi, l’economia mondiale ha estratto 500 miliardi di tonnellate di materiale vergine. Nell’economia lineare abbiamo troppe risorse in entrata e troppe emissioni in uscita”, ha commentato Laxmi Adrianna Haigh, una degli autori dello studio.
Eppure adottare soluzioni circolari nell’uso dei materiali è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici e contenere l’aumento della temperatura globale della Terra entro 1,5 gradi da qui al 2050.
Questo perché il 70% di tutte le emissioni di gas serra prodotte si riferiscono all’estrazione, lavorazione, consumo e smaltimento dei materiali. Ridurre lo sfruttamento di materie prime vergini, adottando soluzioni di economia circolare, permetterebbe di tagliare le emissioni del 39% e il consumo di materiali del 28%.
L’edizione 2022 del Rapporto indica anche cosa fare concretamente per favorire il passaggio all’economia circolare. Individua 21 soluzioni per raggiungere indici più alti di circolarità basate su quattro principi fondamentali. Ovvero: usare meno risorse, usare i prodotti più a lungo, riutilizzare le risorse, rigenerare i materiali.
Le soluzioni si riferiscono a sette aree: edilizia, alimentazione, mobilità, prodotti di consumo, servizi, salute, comunicazione. Edilizia e trasporti sono i settori con un potenziale maggiore di riduzione delle emissioni e del consumo di risorse.
Fonte: www.fondazionesvilupposostenibile.org
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