Quali aziende del retail e dell’industria di marca hanno saputo comunicare meglio sui mezzi digitali nell’ultimo anno? Quali catene distributive hanno saputo coinvolgere più efficacemente il consumatore nel punto vendita? Quali imprese del largo consumo risultano più attive su progetti di sostenibilità?
Come partner dell'iniziativa, insieme a Deloitte Digital e Spic, siamo lieti di segnalare gli esiti dell'appuntamento online con gli EDM Awards, organizzati il 12 novembre dal socio Edizioni DM e giunti quest'anno alla decima edizione con un'importante novità: l'assegnazione dei premi "Green Retail" per le imprese del largo consumo risultate più attive su progetti di sostenibilità e rispetto ai quali PLEF ha fatto parte della giuria.
L’evento ha preso avvio con la tavola rotonda intitolata “L’evoluzione della customer experience nell’epoca del new normal”, alla quale hanno preso parte: Marco Zanardi di Retail Institute, Roberta Bianco di Deloitte Digital, Valeria Santoro di Stocard, Jason Boon di Shopfully, Francesca De Biase di Ikea e Raffaele Mosca di Crai. A seguire, Mattia Valenza ha introdotto le premiazioni presentando una ricerca condotta da Deloitte Digital, cui ha fatto seguito l’assegnazione dei DM Awards, che quest’anno hanno premiato la più “rilevante talkability” nel mondo della Grande distribuzione organizzata e nell’industria food. I primi tre classificati sono stati: 1. CIA – CONAD; 2. Primark; 3. Ferrero.
Subito dopo è stata la volta dei TR Awards, giunti alla seconda edizione e rivolti ai retailer che hanno interpretato al meglio l’evoluzione della shopping experience. La classifica dei cinque vincitori: 1. Esselunga; 2. Maxi Zoo; 3. Mediaworld; 4. Acqua e Sapone; 5. IKEA.
La mattinata si è chiusa con l’esordio dei GR Awards, ossia i premi conferiti dalla testata Green Retail che, insieme a una giuria selezionata di esperti, ha decretato quali industrie e retailer hanno comunicato in modo più efficace il proprio impegno “sostenibile”. I premi sono stati assegnati da Fabrizio Vallari, responsabile editoriale della testata e da Emanuela Plata, presidente PLEF e membro della giuria. I vincitori per le quattro categorie in gara e le rispettive motivazioni sono state:
IMPATTO SOCIALE, RETAIL: ADM (proposta della distribuzione moderna per un'agricoltura responsabile e sostenibile)
Un progetto lineare e coraggioso dall'impatto importante: coniugare buona occupazione e sviluppo economico, creando le condizioni perché la lotta alle ingiustizie diventi una questione che riguarda tutti.
IMPATTO SOCIALE, INDUSTRIA: P&G (convocazione di partner esperti per una crescita responsabile del settore beauty)
Cercare partnership anche «scomode», come con le ONG. Mettersi in discussione ed in "valutazione" è un atteggiamento raro, da premiare.
IMPATTO AMBIENTALE, RETAIL: NaturaSì (lotta allo spreco, nei campi si butta via un quinto di frutta e verdura)
Individuato un approccio semplice che consente di ridurre dal 20% al 4% lo scarto dei prodotti ortofrutticoli. "Prezzi ridotti del 50% per prodotti non conformi al canone «estetico» con campagna informativa di supporto alla vendita". Pregio della sistematicità, replicabile da tutta la GDO. Impatto ambientale, ma anche sociale.
IMPATTO AMBIENTALE, INDUSTRIA: Madel (virtuosi al 100% come confermano i dati di uno studio LCA)
Approccio robusto e sistemico nell'impiego delle valutazioni LCA sulle proprie produzioni con una comunicazione corretta verso i propri clienti.
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