Ogni anno il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, l’appuntamento sancito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo che, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza altrove. Quest’anno, l'UNHCR - l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati - rivela che attualmente nel mondo ci sono oltre 100 milioni di persone sfollate, soprattutto come conseguenza della crisi ucraina. Rispetto all'anno scorso, gli atteggiamenti sono diventati più favorevoli nella maggior parte dei Paesi europei, suggerendo che la crisi in Ucraina abbia aumentato l'apertura dell'opinione pubblica nei confronti dei rifugiati e annullato alcune delle preoccupazioni generate dalla pandemia.
"Continua l'impegno dei nostri movimenti associazioni e organizzazione a favore dei diritti umani ,del dialogo e il rispetto reciproco in un momento molto difficile a livello internazionale e nella giornata mondiale del Rifugiato. I rifugiati sono esseri umani ,con una identità personale, ognuno con la propria religioni e tutti sono uguali senza distinzione. Accogliamo e difendiamo tutti i rifugiati nello stesso modo per non creare guerre tra poveri e diseguaglianze nella difesa dei diritti umani. Noi abbiamo creato dal primo giorno della guerra Russia Ucraina una Unità di crisi internazionale per assistere agli studenti stranieri e ai rifugiati ucraini oltre i medici e professionisti della sanità ucraini. Facciamo appello di non dimenticare degli altri rifugiati ed esseri umani provenienti da tanti paesi africani ,arabi ,sud americani ,paesi dell'Est e Afghanistan per non creare diseguaglianza di trattamento tra i rifugiati ed in base ai paesi di provenienza.Inoltre chiediamo di difendere i diritti umani ,i diritti delle donne e combattere la tratta degli esseri umani. Per questo abbiamo promosso Il convegno del 22.06 per mettere a confronto esperienze diverse in numerosi paesi e proporre soluzione per combattere il fenomeno. Infine Ci rivolgiamo al Governo Italiano di attivare le diplomazie per iniziative a favore del dialogo e di corridoi sanitari e umanitari per le popolazioni in grande difficoltà umanitaria e sanitaria basta elencare alcuni paesi: Yemen, Libano, Siria, Somalia, Afghanistan, Palestina, Sudan, Etiopia, Eritrea, Libia". Cosi dichiarano il Prof. Foad Aodi Presidente Amsi e del Movimento Uniti per Unire e la Prof.ssa Laura Mazza Vice presidente di Federformazione, consigliere diplomatico del movimento Uniti per Unire e di PLanet Life Economy Foundation.
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
Contribuisci a sostenere le nostre iniziative.
SITI SATELLITE: |
Accademia della sostenibilità |
Green Retail Forum |