“La pandemia di Covid-19 ha creato non solo un'emergenza sanitaria globale, ma anche una crisi dello sviluppo sostenibile”. La crisi sanitaria ha avuto infatti un impatto su tutte e tre le dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale e ambientale. È quanto affermato da Jeffrey Sachs, presidente dell'Sustainable development solutions network (Sdsn),
ed emerso dal Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile 2021, uno degli strumenti più significativi in termini di monitoraggio degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Giunto alla sua sesta edizione, il report pubblicato il 14 giugno tiene conto di 165 Paesi e combina i dati e le analisi più aggiornate prodotte da enti internazionali, organizzazioni della società civile e istituti di ricerca.
Il progresso degli SDGs. Prima dello scoppio della pandemia, il mondo stava facendo significativi progressi, in particolare sull'SDG 1 (Sconfiggere la povertà) e sull'SDG 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture). In merito a questi Obiettivi, specialmente l'Asia Orientale e Meridionale aveva registrato numerosi passi in avanti sull'indice degli SDG. Alla fine del 2018 la percentuale di persone che viveva in condizioni di estrema povertà era diminuita di 1,4 punti percentuale a livello globale e le statistiche prevedevano un calo al 6% entro il 2030.
L'impatto della pandemia sugli SDGs. Tuttavia, lo scoppio della pandemia ha portato a un'inversione di tendenza spingendo nel corso dell'ultimo anno circa 120 milioni di persone in condizioni di estrema povertà per lo più in Paesi a basso e medio reddito. La crisi sanitaria, inoltre, ha esacerbato l'insicurezza alimentare (SDG2) e ha causato un aumento significativo della disoccupazione (SDG 8) come conseguenza del rallentamento dell'attività economica e della recessione globale finanziaria. Alla fine di aprile 2021, nel mondo il numero di decessi legati al virus ha superato i tre milioni di unità con un forte impatto sull'SDG 3 e una relativa diminuzione dell'aspettativa di vita soprattutto tra i gruppi più vulnerabili e le comunità emarginate. La situazione globale ha portato, pertanto, a un calo del punteggio medio globale dell'indice SDGs per la prima volta dall'adozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile nel 2015.
Paesi ad alto e basso reddito. Mentre i governi dei Paesi ad alto reddito hanno ottenuto considerevoli prestiti in risposta alla pandemia, quelli delle regioni in via di sviluppo a basso reddito (Lidcs) non sono stati in grado di farlo a causa della loro minore solvibilità di mercato. Per raggiungere gli SDGs, i LIDCs avranno bisogno di un significativo aumento dello spazio fiscale che richiederà una combinazione di politiche fiscali nazionali e globali. Nel complesso, l'SDG 9 (Industria, innovazione e infrastrutture) è l'obiettivo che mostra il più grande divario tra i primi e gli ultimi performer. Questo sottolinea a livello globale la necessità di accelerare la diffusione delle tecnologie e dell'innovazione.
Il focus sull'Europa e il Rapporto Eurostat. L'Unione europea negli ultimi cinque anni ha conseguito progressi apprezzabili. Tuttavia, anche in Europa le implicazioni legate alla crisi sanitaria hanno influenzato in maniera considerevole il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Una panoramica europea in merito all'avanzamento dei temi dell'Agenda 2030 ci viene offerta dall'ufficio statistico dell'Ue, l'Eurostat, che il 15 giugno ha pubblicato il Rapporto "Sustainable development in the European union — Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context". Questo Rapporto, giunto alla sua quinta edizione, si fonda su un set di 102 indicatori SDG che sono stati selezionati in base a diversi criteri di rilevanza europea. Tale set è allineato all'elenco di indicatori globali, ma non è del tutto identico: questo allo scopo di concentrarsi su questioni di maggior rilievo a livello europeo. Il monitoraggio fornisce una presentazione statistica a breve termine, vale a dire sulla base dei dati forniti negli ultimi cinque anni e, solo nel caso in cui vi siano informazioni sufficienti, offre un ulteriore confronto a lungo termine rispetto agli ultimi quindici anni.
I principali progressi europei. Secondo l'Eurostat, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile che hanno ottenuto notevoli miglioramenti sono:
Una panoramica dei progressi moderati in Ue. Nella maggior parte degli SDGs, gli sviluppi sono stati piuttosto contenuti. È il caso, ad esempio, di:
I progressi stabili e le valutazioni negative in Ue. In un solo caso, la valutazione complessiva degli indicatori non ha registrato cambiamenti significativi: si tratta dell'SDG 13 "Lotta contro il cambiamento climatico". Se da una parte l'intensità delle emissioni di gas serra in Europa è migliorata, l'acidità media degli oceani continua ad aumentare e nel 2019 ha raggiunto un massimo senza precedenti rispetto ai livelli preindustriali.
In alcuni casi, invece, gli obiettivi non hanno raggiunto l'incremento sperato. Il riferimento è a:
Alla luce dei dati illustrati, entrambi i report evidenziano la necessità di accelerare i progressi verso la copertura sanitaria globale e l'accesso alle infrastrutture chiave, specialmente quelle digitali. Durante l'emergenza sanitaria, le tecnologie hanno giocato, infatti, un ruolo fondamentale sottolineando l'importanza dell'accesso universale ai servizi a banda larga come chiave per l'inclusione sociale, le opportunità economiche e la salute pubblica.
Un forte sistema multilaterale. Infine, il Rapporto sullo sviluppo sostenibile 2021 pone sull'accento sul fatto che le sfide globali, tra cui le pandemie, ma anche il cambiamento climatico e la crisi della biodiversità, richiedono un forte sistema multilaterale. “Nessun Paese da solo può prevenire, rispondere e riprendersi da questi shock globali. Ora più che mai, il sistema multilaterale deve essere sostenuto per lavorare efficacemente”. Rafforzare le risposte coordinate e la resilienza ai rischi critici sono capacità fondamentali per sostenere il decennio di azione per gli SDGs.
Scarica il Rapporto Sdsn
Scarica il Rapporto Eurostat
Fonte: www.asvis.it
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
Contribuisci a sostenere le nostre iniziative.
SITI SATELLITE: |
Accademia della sostenibilità |
Green Retail Forum |