Con il 2022 Planet Life Economy Foundation ha siglato una convenzione di gemellaggio con i Paladini Apuoversiliesi, lʼassociazione presieduta dalla socia Orietta Colacicco, che ha per interessi la tutela ambientale e la valorizzazione culturale del territorio da Carrara a Viareggio.
I Paladini da oltre 22 anni si battono contro l’erosione costiera, che, innestata dalla realizzazione del porto di Carrara negli anni ’30, ha avuto un crescendo esponenziale mangiando in profondità più di un centinaio di metri di spiaggia, come purtoppo si vede a Marina di Massa – Bondano, dove è ridotta a qualche centimetro. Non solo quindi da non avere più la possibilità di posti ombra, ma anche da generare pericolo di esondazione del mare. Infatti la strada non è più percorribile ed è chiusa.
I Paladini sono ora più che mai impegnati nel fronteggiare l’iter approvativo dell’ampliamento del Porto di Carrara, per loro causa primaria del fenomeno erosivo (e ritenuta concausa dalla stessa Autorità portuale) che potrebbe verosimilmente accelerare e incrementare l’erosione già in atto, mettendo a rischio un’economia turistica che vale più di 3 Miliardi e 15.000 posti di lavoro.
Considerata la valenza della battaglia su cui sono impegnati i Paladini e la convergenza con i propri scopi sociali, PLEF ha sottoscritto un accordo per supportare l'azione di sensibilizzazione nei confronti di cittadini e istituzioni.
Come lo scorso Martedì 30 agosto, quando i Paladini hanno organizzato a Forte dei Marmi l'incontro "Ambiente ed economia in Apuoversilia - Un binomio imprescindibile per scelte sostenibili" per fare un punto sul tema dell'erosione costiera, dell'ampliamento del Porto di Carrara (procedura VAS), del cambiamento climatico e dei danni, rischi e mitigazioni che questo comporta, al fine di individuare e proporre strategie mirate ad un benessere diffuso in equilibrio fra l'economia turistica e quella industriale. Durante il confronto tra cittadini, attività economiche, amministratori e candidati alle prossime elezioni politiche, è intervenuto anche il nostro fondatore Paolo Ricotti, di cui riportiamo, in sintesi, l'intervento.
1) L’evoluzione del porto di Carrara, rappresentando una funzione logistica di servizio pubblico, ha la necessità di salvaguardare gli interessi dei soggetti che del porto ne potrebbero trarre benefici:
a) comunità locale (occupazione, benessere, vivibilità e qualità di vita),
b) il territorio nella protezione e utilizzo delle sue forze esclusive non replicabili (beni naturali, culturali, storici, relazionali) che danno sostanza alla definizione di una strategia di sviluppo competitiva e di lungo periodo,
c) le imprese ad elevato valore aggiunto, già orientate all’economia sostenibile, con particolare riguardo alle MPMI del territorio, le uniche in grado di generare vera evoluzione sostenibile, come insegna uno dei principali principi naturali dell’evoluzione (vedi testo di Paolo Ricotti)
2) Il porto di Carrara non può prevedere investimenti e sviluppo senza una chiara visione di sostenibilità ambientale ed economica complessiva, nel rispetto delle leggi naturali con specifica attenzione alla:
a) alla “sovranità dell’energia”: identificazione delle abbondanze energetiche locali senza utilizzo di fonti scarse o con negativo impatto ambientale,
b) alla bio-imitazione con il suo equilibrio eco-sistemico del territorio (convivenza armonica delle comunità esistenti, minimizzazione rischi idrogeologici e ambientali), offrendo generosamente le proprie specializzazioni al servizio dei soggetti che operano in quell’ecosistema territoriale.
3) Si evince pertanto che:
a) vanno adottate soluzioni tecniche permanenti e definitive a favore della protezione dell’arenile, per le sue implicazioni di essere un bene comune con utilizzo ai fini della qualità di vita della gente locale e del turismo;
b) il porto ha la funzione di supportare lo sviluppo dei perni strategici e competitivi di lungo periodo del territorio: da qui la domanda se i soggetti implicati conoscano davvero quali sono queste forze (beni culturali, beni naturali, beni storici, beni relazionali). Una completa mappatura di queste forze sarebbe forse necessaria, al fine di eliminare equivoci, confusione e interessi di parte;
c) il porto deve risultare autosufficiente ai fini energetici con utilizzo di fonti di energia pulita e in una logica di economia circolare per ogni attività svolta. Ad esempio come avviene a Piombino (LI) con i pali eolici nell’ingresso del porto;
d) va protetta e sviluppata ogni forma di imprenditoria di piccola e media dimensione in grado di valorizzare tutte le opportunità che i beni e bisogni di natura culturale (arte, musica, teatro, spettacolo, sport, beni naturali, beni storici, beni relazionali, web, enogastronomia locale) – cioè quelli ad elevato valore aggiunto e bassa replicabilità - sono in grado di esprimere.
Per saperne di più su quanto emerso nel convegno, riportiamo il link all'articolo pubblicato su noitv: LINK
e nel TG Regione Toscana del 1 settembre (minuto 19.45): LINK
Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
Contribuisci a sostenere le nostre iniziative.
SITI SATELLITE: |
Accademia della sostenibilità |
Green Retail Forum |