Le missioni spaziali, per anni vissute come aspetti pioneristici della nostra contemporaneità, stanno diventando un fattore prioritario per orientare le scelte evolutive. In questo campo l'Italia è all'avanguardia e ne è testimonianza la Missione VITA, che ha visto protagonisti l'astronauta Paolo Nespoli e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), insieme ad imprese e organizzazioni impegnate negli esperimenti sviluppati nel corso della missione.

Venerdì 25 novembre, alle ore 21, presso il Civico Planetario di Milano (Corso Venezia 57), l’importanza della missione VITA sarà ancora più visibile grazie alla proiezione di "Expedition", il primo docufilm dedicato ad una missione spaziale. Autrice e produttrice dell’opera è la regista Alessandra Bonavina, socia PLEF.

Il documentario condurrà lo spettatore dietro le quinte della missione spaziale Expedition 52/53, la Missione VITA dell’Agenzia Spaziale Italiana, mostrando un mondo tuttora ignoto al pubblico. Non si tratta infatti delle solite riprese degli astronauti che gravitano sospesi nella navicella, il film mostrerà tutto ciò che avviene prima del lancio: i durissimi addestramenti, gli esperimenti, le simulazioni di situazioni catastrofiche e l'aspetto tecnologico della missione.

L'acronimo VITA sta per Vitalità, Innovazione, Tecnologia e Abilità ed è stato scelto da ASI, che ha fornito la missione attraverso un accordo bilaterale con la NASA. Il significato riflette gli esperimenti che l'astronauta Paolo Nespoli ha eseguito e la nozione filosofica del vivere nello spazio – uno dei posti più inospitali per l'uomo. Il vasto programma scientifico della missione VITA ha compreso esperimenti di biologia, fisiologia umana nonché monitoraggio dell'ambiente spaziale, scienza dei materiali e dimostrazioni tecnologiche, sia per migliorare la vita sulla Terra che per prepararsi alle future esplorazioni abitate del nostro sistema solare.

Prima della proiezione del docufilm e della diretta testimonianza dell'Astronauta Paolo Nespoli, ci sarà una "Introduzione al cielo" a cura di Fabio Peri.

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