Gli eventi sportivi rappresentano una grande opportunità di condivisione di valori importanti e sono altrettanto importanti come veicolo di sensibilizzazione e di promozione di azioni volte al miglioramento dell’impatto ambientale e sociale, oltre che allo sviluppo economico delle comunità locali. Per questo motivo Planet Life Economy Foundation ETS (PLEF) si sta impegnando nell’organizzazione di un evento annuale dedicato alla valorizzazione della forte sinergia tra lo sport e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Milano, 20/10/2023 - L'innovazione, la sostenibilità e lo sport si sono incontrati nella prestigiosa cornice di Palazzo Reale di Milano al Convegno organizzato da Planet Life Economy Foundation ETS (PLEF) in collaborazione con Assimanager, il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di Tuv Nord Italia, Right Hub Società Benefit ed Eurocube per discutere sul rapporto tra Impianti Sportivi e Sostenibilità. Il focus era centrato sulla situazione italiana, ma non sono mancate testimonianze provenienti da paesi extraeuropei.
Il convegno è stato introdotto da Paolo Mamo, Presidente di Planet Life Economy Foundation ETS il quale ha rimarcato l’impegno dell’associazione per ispirare e promuovere confronti e progetti negli ambiti che riguardano anche lo sport, i suoi stakeholders e la comunità tutta. Il Vice Presidente di CONI Lombardia Claudio Maria Pedrazzini ha riportato i saluti del Presidente Marco Riva, complimentandosi per l’iniziativa e l’argomento dell’evento, che è pienamente in linea anche con l’impegno del CONI. Laura Mazza, consigliera PLEF, ha portato i saluti dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo.
Il Presidente di Assimanager Federico Fantini ha subito evidenziato la principale criticità che affrontiamo in Italia, ovvero la carenza di investimenti nelle infrastrutture sportive e multifunzionali; un settore, quello sportivo, che rappresenta l’1,4% del PIL nazionale. Così, se negli Stati Uniti, sono stati costruiti 101 nuovi stadi dopo il 2000 e in Polonia, dal 2010, sono stati realizzati 26 nuovi stadi o importanti ristrutturazioni, in Italia, invece, abbiamo avuto solo 1 nuovo stadio e 3 o 4 rilevanti progetti di riqualificazione. È importante notare – sottolinea Fantini - che l'Italia potrà ospitare gli Europei di calcio 2032 solo grazie alla partnership con la Turchia (27 nuovi impianti dal 2008 a oggi) perchè da sola, non sarebbe stata in grado di farlo.
A guardare anche il lato positivo della situazione italiana, ci ha pensato Filippo Colombo, delegato Assimanager alle infrastrutture e smart arena, portando il caso del Chorus Life di Bergamo: questo progetto ha trasformato un'area industriale dismessa in uno "smart district", determinando un’azione di rigenerazione urbana fortemente voluta dal Cav. Domenico Bosatelli, per regalare alla città di Bergamo uno spazio dedicato a migliorare la qualità della vita. In un'area di 70.000 mq, con un investimento superiore a 360 milioni di euro, sono previste residenze, hotel, gallerie commerciali, spazi per il benessere, oltre a un'arena sportiva di 9.000 mq con 6.500 posti a sedere. Il progetto, che influisce positivamente su 9 degli 17 obiettivi dell'Agenda 2030 e che mira a ottenere la certificazione LEED, dovrebbe essere completato nella primavera del 2024.
Riallacciandosi al tema delle certificazioni ambientali, Marco Alfano, di Right Hub Società Benefit, ha affrontato il delicato tema del rapporto tra sport e "greenwashing". Partendo dalla recente proposta di direttiva europea per regolamentare i green claims, Alfano ha presentato i risultati di un'analisi condotta in collaborazione con l'Università Bicocca. Dall'analisi è emerso che le dichiarazioni ambientali nei report di sostenibilità e sui siti web di club sportivi, leghe e organizzazioni nazionali e internazionali spesso non rispettano i criteri di chiarezza, accuratezza, veridicità, comprensibilità, scientificità e trasparenza. Anche se è aumentata la consapevolezza che rappresentano un vantaggio competitivo, le dichiarazioni ambientali e sociali al momento non sono ancora sufficientemente chiare. Gli Sport emergenti sembrano più pronti alle sfide della sostenibilità, che richiedono: capacità di impostare piani pluriennali, capacità di misurare in modo scientifico le emissioni di CO2, impostando preventivamente strategie e piani di riduzione, lasciando che la compensazione sia solo l’ultima azione, considerare l’intero ciclo di vita dell’Evento-Attività e infine valutare il perseguimento di certificazioni di terze parti, come la ISO 20121, per una maggior robustezza.
A Marco Cardinaletti, General Manager di Eurocube, è stato affidato il difficile compito di trattare il tema dei finanziamenti per gli impianti sportivi. Dopo aver delineato le nuove tendenze, tra cui la crescente domanda di nuovi format alternativi, una maggiore considerazione dello sport come strumento per attivare il benessere della comunità, l'attenzione crescente alla connettività e alla digitalizzazione dei contenuti, la maggiore commercializzazione (turismo, eventi, ricettività, ecc.), l'incrementata sensibilità verso accessibilità e sicurezza (il 20% degli impianti italiani non è agibile, il 62% ha più di trent'anni e quasi il 90% ha più di vent'anni), così come l'attenzione alla sostenibilità ambientale e all'economia circolare (la gestione delle strutture e degli impianti sportivi rappresenta circa il 30% del bilancio energetico e dei consumi annuali di un Ente Locale), Cardinaletti ha fornito una panoramica sui più importanti programmi di finanziamento europeo, come Erasmus+, Life 2021-27, e le politiche di Coesione come FESR e FSE. Inoltre, si è soffermato sul tema del PNRR, che prevede oltre 700 milioni di euro per la realizzazione e la rigenerazione degli impianti sportivi italiani. Tuttavia, ha rilevato che in Italia manca una governance in grado di orientare e attuare i progetti (a tal proposito, ha fornito un esempio lampante di quattro progetti su impianti sportivi che hanno seguito percorsi totalmente differenti, complicati e apparentemente privi di criteri univoci riconoscibili per agevolare l'accesso ai finanziamenti). Le tre priorità chiave individuate da Cardinaletti sono: a) comunicare in modo più efficace l'impatto positivo che le infrastrutture sportive hanno sulla comunità e utilizzarlo per aumentare l'attrattività finanziaria; b) migliorare la governance e le competenze operative delle strutture; c) aumentare il livello di cooperazione tra agenzie, dipartimenti governativi, enti sportivi e, potenzialmente, operatori privati, attraverso l'introduzione di nuovi modelli di finanziamento.
Per rimanere aggiornati su argomenti di grande attualità, è intervenuta Gloria Zavatta, CSR Director di Fondazione Milano Cortina 2026, che ha illustrato la complessità dell'adozione di un approccio realistico, concreto e progressivo alla sostenibilità ambientale e sociale, che sia in grado di coinvolgere tutti gli stakeholder. Le tematiche da considerare sono molteplici, tra cui i cambiamenti climatici, la protezione della biodiversità, l'economia circolare negli approvvigionamenti e nella gestione delle risorse, i diritti umani, la parità di genere, l'inclusione, il safeguarding, le pari opportunità delle persone con disabilità e/o vulnerabili, oltre alla generazione di uno sviluppo economico locale sostenibile. Le tre azioni più importanti su cui si sta concentrando la Fondazione sono: a) promuovere il sistema di certificazione e aumentare il numero di strutture ricettive con impegni di sostenibilità; b) diffondere le buone pratiche (e i CAM - Criteri Ambientali Minimi) tra i vari soggetti che organizzano eventi; c) sviluppare e promuovere un Protocollo di Sostenibilità per le strutture temporanee. Zavatta si è concentrata soprattutto su quest'ultimo punto, quello del protocollo che sta sviluppando in collaborazione con il Politecnico di Milano. Il protocollo fa riferimento ai principali sistemi di rating green degli edifici, come BREEAM, LEED, DGNB, HQE e ITACA, e struttura il processo in quattro fasi principali: design pre-evento, costruzione, de-costruzione post evento e flussi post evento. Dei 12 criteri identificati, 8 prevedono un'analisi LCA (Life Cycle Assessment), strumento utilizzato per valutare l'impatto ambientale del processo lungo l'intero ciclo di vita, dalla creazione all'eliminazione.
Fino a questo punto, il convegno ha affrontato principalmente tematiche di carattere economico e ambientale. Tuttavia, è stato Matteo Bruschera di PlayMore! a ricordare l'importanza dello sport nella generazione di impatto sociale. Lo ha fatto presentando due progetti di successo:
1. RunChallenge: il primo Running Club d'Italia gratuito e aperto a tutti, con particolare attenzione a persone con disabilità intellettiva, relazionale o fisica. Questi partecipanti vengono seguiti da educatori professionisti durante il loro percorso di allenamento in vista della Maratona. Dal 2016, il progetto ha coinvolto quasi 2000 partecipanti e gode ogni anno del supporto di aziende private per coprire i costi dell'iniziativa.
2. Superleague: un torneo multisportivo integrato che mira a promuovere l'attività sportiva rivolta a persone con disabilità. Il gemellaggio tra organizzazioni non profit e aziende favorisce la coesione sociale e l'inclusione attraverso un'esperienza di gioco attiva, in cui sono coinvolti individui di ogni età e abilità.
Bruschera ha sottolineato come l'impegno verso l'integrazione e l'inclusione non riguardi solo le attività sportive in sé, ma sia orientato anche alla formazione di specifiche competenze per la gestione delle iniziative e delle strutture stesse.
Successivamente, Lara Acerbi, assistente di direzione di Derthona Basket, ha illustrato l'iniziativa della Cittadella dello Sport. Questa iniziativa prevede la realizzazione di un palazzetto in grado di ospitare fino a 5.000 spettatori, oltre a diversi campi sportivi polifunzionali e aree per attività culturali e ricreative. Molte analogie emergono rispetto al caso di Chorus Life di Bergamo presentato all'inizio della giornata. Anche in questo caso, l'iniziativa nasce dalla volontà di un imprenditore, la famiglia Gavio, di donare un’area polifunzionale, un centro di aggregazione per la città di Tortona, il suo territorio, i giovani e le loro famiglie, con spazi e strutture per il tempo libero, lo sport e la cultura. Anche in questo caso, la Cittadella sarà aperta completamente al pubblico nel 2024 e ha in corso la costruzione del sistema di gestione sostenibile al fine dell’ottenimento della certificazione ISO 20121 come location di eventi.
Marco Mari ha esaminato in dettaglio il tema della certificazione LEED, presentando i risultati dell'ultimo Impact Report di GBC Italia. Il sistema LEED è un programma volontario di valutazione e certificazione della sostenibilità degli edifici, ampiamente riconosciuto a livello internazionale. Esso introduce un processo di controllo qualitativo nell'edilizia, fornendo una garanzia per tutti gli operatori coinvolti. Il sistema prevede verifiche in fase progettuale, durante la realizzazione, nonché la misurazione oggettiva delle performance dell'edificio. Nel contesto degli impianti sportivi, Mari ha fatto notare che a partire dai Giochi Olimpici di Londra del 2012, tutti i Comitati Olimpici hanno elaborato e applicato criteri di edilizia sostenibile che hanno guidato la costruzione delle strutture destinate ad ospitare le Olimpiadi.
Mari ha anche evidenziato la continua ascesa del mercato dei prodotti per l'edilizia sostenibile, che copre oggi oltre 15 miliardi di metri quadrati, con un valore complessivo di 8 trilioni di dollari. Questo mercato sta crescendo a un ritmo che raddoppia ogni tre anni. La domanda di materiali per l'edilizia sostenibile in Europa è stimata oltre i 45 miliardi di euro, con un ulteriore impulso proveniente dalle politiche di Acquisto Pubblico Verde (GPP). Mari ha sottolineato come l'Italia sia all'avanguardia su queste tematiche: alla fine del 2022, sono stati certificati 9 milioni di metri quadrati di progetti LEED e GBC, di cui l'80% ha ottenuto livelli Gold e Platinum, che garantiscono le migliori prestazioni. Queste azioni hanno portato a un risparmio totale di oltre 608.000 MWh di energia elettrica (pari a oltre 134.000 tonnellate in meno di emissioni di CO2 rispetto agli edifici convenzionali), con un risparmio stimato di quasi 52 milioni di euro in costi esterni.
Mari ha concluso il suo intervento sottolineando l'importanza degli investimenti nelle infrastrutture verdi, menzionando progetti in corso a Parco Villa Ada a Roma e nel Comune di Farindola, in Abruzzo. Tali progetti offrono l'opportunità di risparmiare fino al 50% dell'energia e generare un milione di posti di lavoro. Mari ha stimato che entro il 2030 potrebbero essere risparmiati 78 miliardi di euro attraverso misure di riqualificazione sostenibile.
Sulla stessa linea di pensiero si è collocata la video-testimonianza di Felipe Faria, CEO di GBC Brasil, in cui è emerso come anche in Brasile il mercato e la cultura della sostenibilità si stiano consolidando e radicando sempre di più (il Brasile è al quarto posto nella classifica dei 165 paesi in relazione al sistema LEED).
Stefano Porelli, CEO di Tuv Nord Italia, ha invece illustrato i vantaggi dell’utilizzo della certificazione ISO 20121 (Sustainable Events Management Standard) degli impianti sportivi per organizzare e ospitare eventi sostenibili: è universalmente riconosciuta, gode di un elevato perimetro di applicazione, rafforza le relazioni con gli stakeholder, utilizza un approccio sistemico salvaguardando le 3 componenti (economica, ambientale e sociale) della sostenibilità e si pone in un’ottica di miglioramento continuo. Porelli ha anche fornito una panoramica delle diverse aziende e iniziative, non solo legate allo sport, che hanno tratto beneficio dalla certificazione. Tra queste vi sono il circuito del Mugello, la Porsche Experience Franciacorta, Superstudio più, Eicma, per citarne alcune.
Un’altra testimonianza internazionale è stata fornita da Rob Johnson, SVP Sustainability and Transportation, che ha descritto il processo di ristrutturazione sostenibile della Climate Pledge Arena di Seattle, negli Stati Uniti. Quest'arena è diventata uno dei luoghi più ecologici e sostenibili al mondo per eventi sportivi ed intrattenimento grazie a: 1. Sostenibilità: L'arena si impegna a ridurre al minimo l'impatto ambientale e a ridurre le emissioni di carbonio in tutte le operazioni e nei servizi. 2. Alimentazione sostenibile: L'arena promuove pratiche di ristorazione che riducono gli sprechi e l'impatto ambientale. 3. Energia verde: L’Arena è parzialmente alimentata con energia rinnovabile (eolica e solare e mira a coprire il 100% del suo fabbisogno). 4. Zero rifiuti: L'arena promuove la riduzione dei rifiuti e il riciclo mirando a diventare un luogo a rifiuti zero. 5. Trasporto sostenibile: L'arena incoraggia con apposite app i suoi visitatori a utilizzare mezzi di trasporto sostenibili, come i mezzi pubblici o le biciclette.
Giovanni Giacobone, Managing Partner di Sportium, è intervenuto per illustrare il passaggio da un modello di città "smart," incentrato sulla connettività, a un modello di città "sicura" che mette al centro la sicurezza fisica e sanitaria, nonché il benessere e la qualità della vita. In questa transizione, l'essere umano resta al centro, e la tecnologia diventa uno strumento per migliorare il benessere delle persone. Nella città "safe", architettura, ambiente, economia, cultura e comunità dialogano allo stesso livello, e in questa prospettiva, gli impianti sportivi rappresentano un'ottima opportunità per promuovere la socialità e l'aggregazione.
Giacobone ha sottolineato il valore sociale dell'architettura sportiva come elemento di inclusione nella comunità e motore di "Rigenerazione Urbana," sia attraverso nuove costruzioni che attraverso la riqualificazione di strutture esistenti. Questi progetti richiedono un ampio insieme di competenze che spaziano dall'economia alla finanza, dal marketing all'immobiliare. A testimonianza di quanto espresso, Giacobone ha presentato la proposta di Sportium, "Una nuova idea di Stadio," per gli impianti sportivi della Lega Pro. Questa idea si basa sui temi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e mira a creare uno stadio “2.0” vivace, fruibile 365 giorni all'anno, efficiente dal punto di vista energetico, inclusivo, intergenerazionale, interculturale e sicuro. Il piano operativo di questa idea è stato presentato, sottolineando il circolo virtuoso dell'attivazione del valore. Si prevede che la costruzione di uno stadio "2.0" genererebbe un impatto diretto sull'economia locale, un impatto indiretto in termini di produzione aggiuntiva/vendite, il valore aggiunto della produzione attivata dalla presenza dello stadio, un impatto indotto dovuto all'aumento dei consumi correlati al cambiamento nei livelli di reddito e spesa dei residenti, oltre ai gettiti fiscali e all'occupazione aggiuntiva. In sintesi, secondo le stime, la costruzione di uno stadio "2.0" per ogni euro investito potrebbe generare circa 3 euro di valore e circa 15 posti di lavoro. Questo significherebbe la necessità per le società sportive di formare o coinvolgere manager competenti nella gestione degli impianti sportivi per aumentare i ricavi da stadio in tutti i giorni dell’anno (da questo punto di vista il sistema delle società sportive italiane è ancora molto indietro).
Sempre dal settore architettonico l’intervento successivo di Francesco Contaldo di Progetto CMR, che ha evidenziato come l’analisi delle condizioni climatiche possa fornire indicazioni progettuali molto utili sulle caratteristiche ambientali dalle quali proteggersi e di quelle da cui trarre vantaggio. Tipicamente, nelle infrastrutture sportive è possibile integrare varie strategie passive quali l’Illuminazione naturale, la Ventilazione naturale, il Recupero dell’acqua piovana e le MMC (Modern Methodologies of Construction), ovvero costruzioni a secco, prefabbricate, disassemblabili con materiali a basso impatto. Ora, se è vero che le certificazioni green degli edifici e degli impianti stanno prendendo piede, è anche vero che permangono diverse criticità:
- Le certificazioni, sebbene utili come strumenti di verifica e progettazione per progetti multidisciplinari complessi, dovrebbero rimanere uno strumento e non diventare il fine. È necessario sviluppare il quadro normativo regolamentare per abbracciare appieno tutte le istanze dello sviluppo sostenibile senza dover adattare la visione per conformarsi alle norme.
- Alcuni sistemi di certificazione sono sviluppati principalmente per scopi residenziali o direzionali, il che in certi casi può causare un disallineamento tra le norme e la funzione degli edifici, ad es. per gli impianti sportivi.
- Non sempre le pubbliche amministrazioni sono dotate delle risorse necessarie per gestire e condurre questi processi complessi.
- Un grande ostacolo deriva dal mancato riconoscimento economico delle attività progettuali aggiuntive, come analisi, approfondimenti e simulazioni, necessarie e propedeutiche per una corretta progettazione sostenibile.
Il denso programma della giornata ha registrato anche l'intervento di Roberto Grilli, General Manager di EZ Engineering, che ha condiviso la sua testimonianza su come implementare sistemi di illuminazione per circuiti motoristici cittadini. Ha portato il caso del Marina Bay Street Circuit di Singapore e il nuovo circuito di Formula 1 a Las Vegas, che aprirà tra meno di un mese. Nel suo percorso EZ Engineering non si è limitata a gestire l'illuminazione degli eventi sportivi, ma ha anche partecipato attivamente alla stesura delle linee guida della FIA sui requisiti di illuminazione e alla verifica delle procedure per i circuiti.
Nel suo intervento, Grilli ha evidenziato le molteplici variabili da considerare, tra cui la distanza tra le barriere e le infrastrutture luminose, la larghezza del tracciato, le dimensioni delle aree di fuga, la distribuzione elettrica e le relative aree di produzione energetica, la morfologia delle infrastrutture esistenti e il contesto urbano circostante. Ha ricordato che la capacità di adattarsi e rispettare l'ambiente urbano in cui è situato il circuito, nel caso del circuito di Singapore, è stata fondamentale per consentire a EZ di ottenere il contratto di costruzione e gestione dell'illuminazione del circuito. In tema di sostenibilità, sono stati evidenziati i vantaggi dell'utilizzo di sistemi a LED, tra cui la riduzione del consumo energetico (almeno del 30% durante le gare notturne) e delle emissioni di CO2. Inoltre, i sistemi a LED non contengono sostanze pericolose come il mercurio e consentono un riconoscimento preciso e costante dei colori.
L'ultimo intervento è stato quello di Lovanee Ramen di Mugo, che ha illustrato come la propria azienda abbia supportato PLEF nella misurazione e nella compensazione dell'impatto climatico di questa iniziativa. Grazie alle possibilità offerte da Mugo, PLEF ha deciso di misurare e compensare l’impatto climatico dell’evento, sostenendo il progetto di protezione forestale “Unitor REDD+” in Brasile, certificato da Verified Carbon Standard. L’obiettivo del progetto è quello di conservare e proteggere la foresta pluviale amazzonica e la sua biodiversità.
Luca Guzzabocca ha chiuso l’evento con l’arrivederci a tutti all’edizione 2024 di “Sport & Sostenibilità”.
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